20/02/2014
E' scomparso oggi, improvvisamente, il professor Alessandro Falassi, senese amato e molto conosciuto. Già Priore della Contrada Sovrana dell'Istrice, docente di antropologia all'Università per Stranieri di Siena ed ex docente all'Università di Berkeley (California). La redazione si unisce al cordoglio alla famiglia e lo ricorda con le parole di Luca Betti, editore, suo “allievo”, collaboratore e amico.
Un senese atipico, a dire il vero. Quasi un Giano bifronte, che rappresenta appieno i nostri colori bianco e nero. Attaccato alla sua città e alla sua Contrada - l'Istrice, di cui è stato Priore - aveva però una visione proiettata verso il resto del mondo, certamente dovuta ai suoi studi antropologici e alle sue lunghe permanenze negli Stati Uniti dove era stato docente a Berkeley.
Ma al di là degli aspetti più noti - di cui in questi giorni tutti scriveranno - mi piace ricordare qualche episodio di vita vissuta, un aneddoto, una battuta sagace che proprio perché venivano da un personaggio all'apparenza serioso stupivano ancora di più. Ho un ricordo di noi, durante il lavoro di ricerca sul campo a Venezia, in occasione del Carnevale, una tarda notte in laguna, accucciati e intabarrati sul fondo di un motoscafo mentre rientravamo incrociando pescatori di frodo dopo il "rogo del carnevale": più che uno studioso con il suo assistente sembravamo due guerriglieri un po' malconci... . Oppure ricordo quando, parlando di arti verbali, portava agli studenti uno dei suoi tanti esempi esilaranti: "Ottimo, disse il Conte [momento di silenzio] E vomitò". E, per ultimo, le battute di pochi giorni fa, quando mi raccontava che durante il suo ultimo ricovero aveva scherzato con il medico che voleva verificare la sua "presenza intellettiva" semplicemente facendo finta di non riconoscerlo, e tutto era finito in una risata.
E poi, come a confermare che era "il Falassi" di sempre, mi aveva mostrato i suoi appunti con i nostri tanti progetti in corso. Avevamo una scaletta già pronta e avremmo dovuto vederci domani, venerdì. Ma per la prima volta in tanti anni di collaborazione e amicizia non ci sarai all'appuntamento.
Addio Alessandro. Grazie di tutto quello che hai fatto per me, per la nostra città, per la nostra Festa, per tutti gli studenti che transitando dai tuoi corsi sono oggi ambasciatori nel mondo della nostra cultura. Da parte mia, proseguirò sulla strada che mi hai insegnato, e porterò in fondo i progetti a cui tenevi e che facevano parte della tua vita.
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