26/01/2012
Ethel prese il taccuino e si sedette pronta a stenografare. Da quelle mani pallide e ossute da segretaria irreprensibile erano state diramate decisioni di portata mondiale. Guardava il suo capo in attesa che gli dettasse l’importante dispaccio. Lui buttò giù l’ultimo biscotto al burro, bevve un sorso di tè e immerso in una nuvola azzurra di fumo aromatico si schiarì la gola. “Al Signor Presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosvelt”. “Sappiamo bene che nelle forze armate britanniche e in quelle americane ci sono molti ebrei. In questo preciso momento storico ho ritenuto che sarebbe stato opportuno formare una unità da combattimento composta da soli soldati di questo popolo che patisce indicibili tormenti da parte dei nazisti. Anch’essi, con la dignità di formazione indipendente combatteranno per la Corona e la libertà e contribuiranno alla sconfitta della Germania”. “La prego la spedisca via telegrafo”. Ethel aggiunse i saluti di rito e terminò come sempre “suo Sir Winston Churchill Primo Ministro del Regno Unito”. Londra 29 settembre 1944. La risposta non si fece attendere molto e con “nessuna obiezione a riguardo” gli Stati Uniti suggellarono la nascita della Jewish Brigade, la brigata di fanteria di Sua Maestà composta da soldati con lo zucchetto e di stanza in Palestina. Dopo decenni di schizofrenici tira e molla in cui gli inglesi concedevano e toglievano; ufficializzavano la presenza ebraica in Medio Oriente e poi negavano lo sbarco alle navi cariche di sopravvissuti all’olocausto; quando l’Europa si infiammava e il fronte si apriva anche intorno a Gerusalemme; quando forse della carne utile alla guerra si poteva contare anche sugli ebrei, bene, in quel preciso momento nacque la Jewish Brigade. Divisa kaki e mostrine con una stella di David in campo bianco azzurro. Insegne di quello che un giorno sarebbe diventato lo Stato di Israele. A capo dei primi 5000 volontari il Brigadiere Generale Ernest Benjamin, ebreo di origine canadese dalle solide esperienze militari britanniche. Nel plotone, i tanti Shlomo, Yosef, Moshe, Yehuda, Chaim, Dov... Guidati dalla rabbia, dall’onore, dal coraggio, dalla Torah.
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