01/10/2011
Ho letto i deliri di qualcuno che su un blog si firmava H5N1. Ho letto i nomi della lista dei professori ebrei dalla memoria di un server rimasta aperta per caso nella Rete. Ho letto e riletto le alterazioni farneticanti sulle trame e i complotti di una presunta lobby di docenti al servizio di Israele. Mi sono immerso nei meandri più profondi di Internet, quelli protetti da mille livelli di buio virtuale, dove lo spazio luminoso della superficie si apre ad una controinformazione terribile e disgustosa. È in questi meandri ammorbati della telematica che trovano spazio le diversioni più perverse. Qui abitano le allucinazioni spaventose capaci di farci esplodere il cuore, il corpo e la ragione. È qui che smaniano invasati e razzisti, maniaci e indemoniati, esaltati nazifascisti e fanatici antisemiti. Qui, le considerazioni più abiette si trasformano in bit, poi in parole, per poi riemergere nella nostra dimensione, nella vita reale. Ecco che allora, fuori dal liquame che lo custodisce, il contenuto del blog di H5N1 diventa ancora più pericoloso, inammissibile. Nel mondo “vero” il Dna dell’odio abbandona la critica delle coscienze individuali, accetta pensieri ed idee dettate da altri, diventa “massa”, si combina con l’ignoranza e il pregiudizio con un effetto paradossale e lisergico e finisce quasi per allontanarsi dal minimo concetto di responsabilità. Vaga nella società e si amalgama ovunque la “massa” copra le scelte libere, quelle coraggiose, personali. È in questa latitudine collettiva che si nasconde chi non sa vivere con la diversità e con violenza l’aggredisce. È in questo spazio plurale che si muovono “i lupi” e compiono le peggiori atrocità. Ecco che allora, il comportamento ed il linguaggio, non più soggetti ad una morale personale, si adattano ad un formato da “massa”. Ecco la parola “ebreo” diventare l’estremizzazione dell’insulto, l’offesa assoluta da urlare in coro. “Ebreo” che può andar bene per scagliarsi contro un popolo o contro un governo, oppure contro una fede religiosa, le sue tradizioni, i pensieri, i concetti, gli uomini. Senza distinzioni, senza capire. Ecco quindi la lista su Internet, fatta di follia e di non-coscienza, riportarci, attraverso un lugubre salto nel tempo, alle liste di proscrizione, alle leggi razziali, al manifesto in difesa della razza e al mondo, che stolido e spersonalizzato, seguì scienziati e intellettuali firmatari in una Storia aberrante.
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