Vola golondrina. Guccini e Macchiavelli presentano in prima nazionale il giallo scritto a quattro mani

Pistoia il 20/10/2023 - Redazione
All’Auditorium Tiziano Terzani della Biblioteca San Giorgio di Pistoia (Via Pertini), mercoledì 25 ottobre alle ore 16.30 anteprima della 68a edizione del Premio Letterario Internazionale Ceppo con la presentazione in prima nazionale del giallo “Vola golondrina” (Giunti) alla presenza degli autori, Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli. L’evento si svolge in collaborazione con Giallo Pistoia e con la compartecipazione del Comune di Pistoia, il sostegno della Fondazione Cariopit e il contributo di Giunti Editore e Giunti al Punto. La serata è condotta e moderata da Paolo Fabrizio Iacuzzi, presidente e direttore del Premio che segue come editor i libri dello scrittore pavanese presso Giunti. Saranno inoltre presenti Antonio Franchini, direttore editoriale Narrativa Giunti, e Alberto Bertoni, giurato del Premio e professore all’Università di Bologna, uno dei maggiori critici dell’opera di Guccini. Le letture dal libro sono affidate a Filiberto Segatto, giurato del premio e attore-formatore. Introducono l’evento Giuseppe Previti e Maurizio Gori di Giallo Pistoia.
Ingresso libero fino a esaurimento posti, obbligatoria la prenotazione scrivendo a comunicazione@premioceppo.it
 
Dichiarazione di Paolo Fabrizio Iacuzzi: “Con il nuovo romanzo Vola Golondrina, pubblicato da Giunti Editore, Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli festeggiano, a distanza di 25 anni da Macaronì (1997), le loro “nozze d’argento” in giallo. È un ritorno all’ambientazione storica, come non era più successo da quel loro primo libro insieme. Tornano gli anni Trenta, mentre il maresciallo dei Carabinieri campano Benedetto Santovito, esiliato in un piccolo borgo dell’Appennino Tosco-Emiliano, potrebbe essere il “padre” della giovane Penelope Rocchi detta Lope, venticinquenne, giornalista praticante nella redazione di un giornale bolognese: bella e impossibile, risoluta e impertinente. Il romanzo travalica il genere del “giallo” per il riferimento esplicito al giovane George Orwell di Omaggio alla Catalogna, con alcuni brani utilizzati come incastri narrativi: una “discesa in campo” per difendere la libertà e la democrazia, anche di Guccini e Macchiavelli. Vola Golondrina si rivela così un Giallo a corrente alternata con la Storia, dove scosse e cortocircuiti mantengono in allerta il lettore sul filo della tensione e dei colpi di scena”.
 
"Vola golondrina" (Giunti, 2023)
Montefosco, paese dell’Appennino Tosco-Emiliano, pochi giorni prima delle elezioni del 18 aprile 1948. Il silenzio notturno è rotto dal rumore di una moto lanciata lungo la strada principale, mentre il suo guidatore canta a squarciagola con un accento straniero. Questo episodio si ripete per diverse notti, fino a che in una casa abbandonata viene trovato il cadavere di un uomo ucciso barbaramente, accanto alla sua motocicletta, una vecchia Guzzi GT 17 con sidecar. Bologna, 1972: in maggio le elezioni decreteranno l’inaspettato successo del Movimento sociale italiano-Destra nazionale. La giovanissima giornalista Penelope Rocchi, detta Lope, deve tornare a Montefosco, dove è nata, per scrivere un pezzo su Ardito Richeldi, candidato nelle liste del MSI e coinvolto in uno scandalo legato al finanziamento di gruppi neofascisti. Ardito è stato ucciso dai colpi di una Ruby, pistola degli anni ’30 di fabbricazione spagnola ormai sparita dalla circolazione. Spagna, 1936. Allo scoppio della guerra civile il comunista italiano Pedro e l’anarchico Bakunin – fuggiti dalle persecuzioni fasciste attraverso la Francia – si sono uniti alle Brigate Internazionali: è qui che Pedro ha incontrato la militante Golondrina, se ne è innamorato e con lei ha dato vita … C’è un filo rosso che unisce questi personaggi e le loro storie: toccherà a Lope Rocchi trovarlo, stringerlo tra le dita, riavvolgerlo fino a far luce su ogni evento. Perché solo le donne e gli uomini che sanno fare i conti con i fantasmi del passato sono davvero liberi. Tra la Barcellona insanguinata della guerra civile e l’Italia degli anni Settanta in cui le ombre nere tornano a serpeggiare, Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli danno vita a personaggi vividi, indimenticabili, e ci regalano un grande romanzo sugli ideali per cui vale la pena di dare la vita, sulla storia che ritorna su sé stessa e sull’amore che resiste.

Francesco Guccini è nato a Modena nel 1940 e vive a Pavana sull’Appennino. Cantautore-poeta e scrittore di assoluta originalità, è un mito per generazioni di italiani. Cronista per due anni alla Gazzetta dell’Emilia di Modena e cantante chitarrista in orchestre da balera, è stato sporadicamente anche attore, autore di colonne sonore e di fumetti. Per vent’anni, fino alla metà degli anni ottanta, ha insegnato lingua italiana al Dickinson College di Bologna, scuola off-campus dell’Università della Pennsylvania. Ha esordito nella narrativa nel 1989 con Cròniche Epafániche per poi pubblicare molti racconti e romanzi, tra cui, Vacca d’un cane (1993), Racconti d’inverno(1993; con Giorgio Celli e Valerio Massimo Manfredi), La legge del bar e altre comiche (1996), Cittanòva blues (2003), Icaro (2008), i due volumi del Dizionario delle cose perdute (2012 e 2014), Un matrimonio, un funerale, per non parlar del gatto (2015), Tralummescuro (2019) e Non so che viso avesse (2020), Tre cene (2022). Ha concluso la sua carriera musicale con il disco L’ultima Thule (2012). Dal 1997, con Loriano Macchiavelli ha pubblicato una lunga serie di libri gialli. Le sue canzoni più belle sono raccolte e commentate in Canzoni (a cura di Gabriella Fenocchio), 2018.

Loriano Macchiavelli, bolognese, è un maestro riconosciuto del noir italiano e il creatore di Sarti Antonio, uno dei più popolari poliziotti della nostra narrativa. Ha all’attivo più di 30 romanzi, oltre a opere teatrali e sceneggiature per il cinema e la tv.

Guccini e Macchiavelli insieme, hanno scritto per Mondadori la raccolta di racconti Lo spirito e altri briganti (2002) e i romanzi gialli Macaronì (1997), Un disco dei Platters (1998), Questo sangue che impasta la terra (2001), Tango e gli altri (2007), Icaro (2008), Malastagione (2011), La pioggia fa sul serio (2012). Per Giunti hanno pubblicato Tempo da elfi (2017), Che cosa sa Minosse (2020) e riproposto in nuova edizione Un disco dei Platters (2021) e Questo sangue che impasta la terra (2022).
 
Il Premio Letterario Internazionale Ceppo ha il patrocinio del Ministero della Cultura e la compartecipazione del Comune di Pistoia-Biblioteca San Giorgio. È realizzato grazie al sostegno di Fondazione Caript.

www.iltempodelceppo.it
 
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