Violenzissima. Ilaria Bonuccelli alla BiblioteCaNova Isolotto con il libro inchiesta sulla violenza di genere
Firenze il 16/02/2024 - Redazione
Un libro che non racconta le storie di violenza, ma approfondisce il tema della complicità delle istituzioni nella violenza di genere, soffermandosi su come un Paese arretrato renda indifese le vittime, malgrado le numerose leggi approvate per difenderle. Si tratta di “Violenzissima. Scuse e i pregiudizi che assolvono i violenti” (Pozzo di Micene Editore), il volume della giornalista Ilaria Bonuccelli che verrà presentato giovedì 22 febbraio alle ore 16 alla BiblioteCaNova Isolotto di Firenze, in via Chiusi 4/3A. A conversare con l'autrice la giornalista e scrittrice Caterina Ceccuti e il magistrato Beniamino Deidda. Modera Anna Marvulli Spi-Cgil Q1. Intervengono per un saluto Mirko Dormentoni, presidente del Quartiere 4; Roberto Badulato del Circolo Piero Gobetti; e Carla Moretti Spi-Cgil Q4.
Il volume - Un bambino viene assassinato dal padre separato dalla mamma: un colpo di pistola e 37 coltellate sferrate durante un “incontro protetto” nei locali dell’Asl. Una donna riceve minacce di morte dall’ex marito, malgrado sia in carcere: lettere che superano censura e divieti della magistratura. Si definisce “un femminicidio che cammina”. Un’altra donna, invece, è stata assassinata, perché la sua voce è stata ignorata. Ha presentato 11 denunce in sei mesi contro l’ex compagno. Lo Stato che non è stato in grado di difenderla le ha suggerito: “Gli faccia rompere le ossa da suo fratello”. Che cosa hanno in comune i casi raccontati e analizzati da Ilaria Bonuccelli? La cecità di Stato, il pregiudizio che intossica le sentenze e appanna l’approccio alle vittime. Così accade che Barbara, hostess di volo, molestata durante un incontro sindacale, vede assolvere chi le ha messo le mani dappertutto. Certo il tribunale ha riconosciuto che una violenza sessuale sia stata consumata, ma non condanna perché la vittima ha impiegato troppo tempo a reagire alle avance: venti secondi. Forse trenta. È lo stesso principio per il quale, da anni, l’Italia giura che si batte per prevenire la violenza sulle donne anche utilizzando i braccialetti elettronici anti-stalker, dispositivi speciali dalla doppia funzione: controllare i movimenti di uomini maltrattanti e avvisare in tempo reale le vittime se i violenti si avvicinano a una distanza che non sia di sicurezza.
L’autrice - Ilaria Bonuccelli, caposervizio de Il Tirreno, è una giornalista di inchiesta e scrittrice. Nel 1996 vince il Premio cronista dell’anno Piero Passetti per la migliore inchiesta giornalistica italiana. Nel 2012 la sua campagna giornalistica fa approvare la legge che vieta la vendita di alcol ai minori in Italia. Nel 2017 riceve il premio speciale Franco Giustolisi - Fuori dall’Armadio, per l’inchiesta speciale sul telemarketing selvaggio che porta all’approvazione della legge-scudo contro le chiamate commerciali indesiderate. Negli ultimi anni, però, la sua attenzione si focalizza sul contrasto alla violenza di genere. In collaborazione con giuriste e docenti dell’università di Pisa e della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ottiene nuove norme per l’utilizzo dei braccialetti elettronici anti-stalker e per gli indennizzi alle vittime di reati intenzionali violenti, come lo stupro. Attualmente è impegnata nella campagna per la revisione della legge sullo stupro: senza assenso non c’è consenso.
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