Versi futuristi. La “rombante” poesia delle parole in libertà

il 22/06/2009 - Redazione

Ci fu un tempo in cui quasi tutti i poeti divennero… aviatori grazie a Filippo Tommaso Marinetti, che non a caso nel suo Manifesto del Futurismo (1909) aveva dichiarato un virulento disgusto per la letteratura, fino ad allora espressione “dell’immobilità penosa”, mentre era arrivato il momento di “esaltare il movimento aggressivo”, la velocità che si esaltava nell’aereo, nell’automobile, in ciò che rappresentava il trionfo tecnologico dell’uomo sulla natura. (....)

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