Un eroe dimenticato che ha dedicato gli anni migliori della propria vita a salvare gli altri; un ebreo che ha saputo districarsi tra agguati, rappresaglie, spie e delatori degli anni bui della Seconda Guerra Mondiale. È Giorgio Nissim, figura di spicco del Novecento toscano che in meno di due anni di attività segreta è riuscito a salvare centinaia di vite umane dalla fucilazione o dall’internamento nei campi di sterminio. Un esempio di esistenza dedicata alla causa giusta, sempre dalla parte di chi subiva ingiurie e azioni oggi impensabili e al quale Alfredo De Girolamo ha dedicato il libro “Giorgio Nissim, una vita al servizio del bene” (Giuntina), acquistabile in tutte le edicole della Toscana insieme a La Nazione.

Il volume – De Girolamo, che da anni lavora sulle storie dei Giusti tra le Nazioni (ovvero i non ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita e senza interesse personale per salvare la vita anche di un solo ebreo dal genocidio nazista), ha deciso si approfondire la figura di Nissim: un ebreo generoso che ha salvato centinaia di ebrei condannati a morte dalle leggi razziali e dalle deportazioni in vista di guida della Del.as.e.m. toscana (Delegazione per l’Assistenza degli Emigrati Ebrai), nata come emanazione dell’Unione delle Comunità Israelitiche Italiane.