Una mostra per la Festa del Gatto, il 17 febbraio a Firenze le tavole di Giovanna Durì

il 16/02/2015 - Redazione

Una rassegna di splendide tavole e un libro illustrato in bianco e nero per la Festa del Gatto. Martedì 17 febbraio la Galleria-Libreria d’Arte “Babele” celebra la ricorrenza per raccontare il rapporto magico e speciale che vive tra gli umani e questi meravigliosi felini “domestici”, già molto amati anche dagli antichi egizi (ore 17 - via delle Belle Donne 41/r dal martedì al sabato, dalle ore 10.30 alle 19.30. L’ingresso è gratuito.). La manifestazione, organizzata in ricordo della celebre mostra collettiva Gattart di Fiora Leone, propone le opere dei maggiori artisti illustratori contemporanei, accanto a trenta tavole originali del volume “Gatto Unico. Del gatto Uno e della di lui madre Mati” di Giovanna Durì (Nuages editore).

Un rapporto magico dipinto sulle tavole - «Quella che vedremo è una stupefacente galleria degli animali più desiderabili, dall’innato fascino capace di conquistare con uno sguardo. - sottolinea Laura Accordi, art director e titolare della Galleria “Babele” - È difficile che il visitatore, osservando queste immagini di gatti ritratti non ne riconosca almeno uno, che evochi esperienze vissute o che ha segnato la sua vita». «Anni fa, avrei dato del pazzo a chiunque mi avesse predetto una convivenza con due gatti», rivela in proposito Giovanna Durì, autrice del volume che racconta la storia vera di Uno: micio un po’ tonto, molto buffo, ma saggio; unico esemplare dell’ultimo parto di Mati, la gatta intelligente di casa Durì, nel corso degli anni, madre orgogliosa di altri dieci bellissimi cuccioli.

La mostra - La matita appassionata di Giovanna Durì ritrae vizi, dubbi e virtù di Uno, tratteggiandoli con delicato affetto e disegna “la riconoscenza della comprensione”, per ringraziare questi animali, tutti speciali e unici come Uno, di tutto ciò che essi riescono a insegnare ogni giorno a noi umani. «Gatto Unico - spiega Durì - mi ha permesso di guardare le piccole e grandi cose della vita con una prospettiva diversa, migliore e - continua - mi ha insegnato che non esistono fastidio o nervosismo così forti da non poter essere leniti dalla contemplazione di un gatto che dorme. Tutti i miei pensieri possono accucciarsi con lui».

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