Medioevo, inteso come rievocazione, sempre attuale purché mantenga un certo rigore storico. Rievocare attraverso manifestazioni e folclore di piazza l’epoca medievale è importante non solo per l’aspetto sociale di certe comunità locali, oltreché per quello economico legato al turismo, ma anche per non disperdere un immenso patrimonio storico culturale della nostra Italia. Lo sottolineano due luminari di storia del diritto medievale alla vigilia del convegno “Il senso della rievocazione e l’attualità del Medioevo” in programma domani (ore 18 – Horti Leonini) a San Quirico, all’interno de Il Bianco e l’Azzurro, alla decima edizione, la due giorni medievale organizzata dal Quartiere di Canneti, con il patrocinio di Comune di San Quirico e Provincia di Siena. Oltre alla presenza del sindaco di San Quirico Roberto Rappuoli, del Capitano dei Canneti Tommaso Ciolfi, e del coautore del libro “Il Barbarossa – Cronache e protagonisti di una festa” Paolo Saletti, molto attesi sono gli interventi del professor Giovanni Minnucci, ordinario di storia del diritto medievale e moderno (Università di Siena) e del professor Mario Ascheri, ordinario Storia del diritto medievale e moderno nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Roma Tre e responsabile storico della Federazione italiana giochi storici.
Tradizione a San Quirico - “La Festa del Barbarossa di San Quirico – afferma Ascheri – è un esempio del perché abbia un senso rievocare il Medioevo. Per l’Italia è stato il periodo più importante, se parliamo di città d’arte lo dobbiamo a quel periodo, è stato il momento più creativo ed economicamente rilevante. Oggi si deve rievocare evitando però le “pagliacciate”, anche però c’è un turismo internazionale a cui ci dobbiamo rivolgere che cerca anche in questo la qualità. In provincia di Siena abbiamo molti esempi di valorizzazione della storia medievale locale, oltre a San Quirico, Monteaperti, Monteriggioni, la via Francigena; è necessario valorizzare questo patrimonio per quanto sia possibile. Rievocazione certamente, ricordando sempre il rigore storico”.
Arme, dame e cavalieri ieri e oggi - “Il Medioevo è sempre attuale – anticipa Minnucci – anche dal punto di vista culturale, non va rimpianto ma bisogna prenderne spunto. Senza voler dare giudizi sulla veridicità storica delle varie manifestazioni che esistono, posso dire che il nostro Paese ha radici profonde nelle tradizioni locali e quindi vanno vissute in modo positivo; senza però essere autoreferenziali”.
Il fascino – “La Festa del Barbarossa – prosegue Ascheri – è un esempio del perché abbia un senso rievocare il Medioevo. Per l’Italia è stato il periodo più importante, se parliamo di città d’arte lo dobbiamo a quel periodo, è stato il momento più creativo ed economicamente rilevante. Oggi si deve rievocare evitando però le “pagliacciate”, anche però c’è un turismo internazionale a cui ci dobbiamo rivolgere che cerca anche in questo la qualità. In provincia di Siena abbiamo molti esempi di valorizzazione della storia medievale locale, oltre a San Quirico, Monteaperti, Monteriggioni, la via Francigena; è necessario valorizzare questo patrimonio per quanto sia possibile. Rievocazione certamente, ricordando sempre il rigore storico”.
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