"L’inferno" di Dante si arricchisce di nuove immagini con le opere del pittore Claudio Sacchi; opere raccolte nel catalogo pubblicato da Olschki che saranno in mostra a Firenze presso la Sala Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno (via Ricasoli 68, 50123 Firenze) dal 5 dicembre 2021 al 3 gennaio 2022. Il percorso iconografico si concentra per adesso sulla prima cantica della Divina Commedia, quella con tinte più intense, sposandosi perfettamente con la capacità grafica di Sacchi, alimentata dalla memoria della grande pittura rinascimentale e filtrata dalla sensibilità contemporanea. "Una densità di forme, citazione, invenzioni, colori [...] che ha un virtuale corrispettivo nella pienezza dei versi danteschi, fitti di luoghi, persone e cose che la parola modella e tinge, al ritmo implacabile delle terzine" per dirla con Cristina Acidini, autrice della preziosa introduzione alla pubblicazione, edita dalla casa editrice L.S. Olschki, che accompagna la mostra. Sono 12 i quadri (di grandi dimensioni, realizzati con tecnica a olio, esposti insieme a 4 disegni) che raccontano l’Inferno attraverso una scelta di canti (I, III, V, IX, X, XII, XVII, XXVI, XXXIII, XXXIV) assunti a narrazione dell’intera Cantica per la rappresentazione esauriente della molteplicità dei personaggi, delle luci che esplodono nei colori, la cui luminosità evoca sempre l’oscurità del contesto. Architetture complesse e personaggi mitologici, mostri, figure umane che attraverso il corpo danno forma alla loro dannazione, fino a Lucifero che mastica i grandi peccatori, secondo la lettera del testo dantesco, ma che nella potenza dell’immagine suggerisce "imprigionata dentro l’icona crudele del Primo Diavolo, l’ombra dolente del Primo Dannato". E lungo il tragitto Dante avvolto nella sua cappa rossa - come da tradizione - e definito dal silenzio che è silenzio dell’uomo davanti alle grandi domande. La mostra si propone itinerante in Italia e all’estero con un programma in corso di definizione.

L'artista - Claudio Sacchi (Pesaro 1953). Oltre alla Scuola d'Arte di Urbino e all'Accademia di Belle Arti di Firenze, risultano fondamentali per la sua formazione gli incontri con Pietro Annigoni dal 1973 ed Enrico Del Bono dal 1977. Ha esposto nelle maggiori città italiane e straniere. Svolge un'intensa attività di ritrattista e lavora per diverse gallerie italiane. Nel 2014 ha ottenuto la medaglia d'oro dal Presidente della Repubblica alla quarantunesima edizione del Premio Sulmona. Negli ultimi tre anni, in diverse chiese, ha affrescato per un totale di circa 500 metri quadrati di pareti, dipingendo oltre 200 personaggi. Attualmente vive a Sansepolcro.