Martedì primo marzo alle ore 18, presso l’aula Magna dell’Università di Siena, nel palazzo del Rettorato, sarà presentata la mostra “Curare e guarire, occhio artistico e occhio clinico”, 47 pannelli che documentano la malattia e la cura nell'arte pittorica occidentale.

L'esposizione - La mostra, esposta fino al 5 marzo presso l'atrio del centro didattico del policlinico Santa Maria alle Scotte, è organizzata dall’associazione Medicina e Persona in collaborazione con la facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università di Siena, l’associazione Student Office e Il Centro culturale di Siena.

L'evento - Lo spirito dell’iniziativa sarà esposto e commentato, durante la presentazione in Rettorato, dal preside della facoltà di Medicina Gian Maria Rossolini, da Carlo Valerio Bellieni della Pontificia commissione di bioetica, da Giorgio Bordin, curatore della mostra e da Alessandra Gianni, docente di Storia dell’arte medievale.

Il percorso - La storia di Siena e in particolare la presenza del Santa Maria della Scala, documentano anche artisticamente un modo di approccio al malato che ha come compito innanzitutto quello di una compassione per l’uomo, nella condivisione di uno stesso destino, rappresentando così la sfida più grande per un medico e un infermiere. Partendo da questo esempio, la mostra vuole congiungere lo sguardo clinico allo sguardo artistico, permettendo quindi di non ridurre il malato alla sua malattia. Il percorso espositivo valorizza un patrimonio tanto vasto quanto poco conosciuto, attraverso le immagini relative soprattutto alla produzione degli ultimi secoli. Nel fascino indiscusso delle opere di maestri quali Chagall, Matisse, Metsu, Picasso e Goya, Munch e Van Gogh, si intravvede una sorta di ideale filo conduttore: una solidarietà umana documentata da gesti di amicizia e condivisione, un’epopea di assistenza all’uomo malato, una dignità della risposta scientifica che nobilita il tentativo dell’uomo di far fronte alla malattia.