Miriam Serni Casalini è un’ottantenne vivace e simpatica, con uno sguardo arguto e un sacco di cose da raccontare. Nata a Firenze nel 1928, doveva fare l’insegnante ma è andata “contracqua”, come dice lei, e dalla città si è spostata in campagna, dove vive ancora oggi. È esperta di tradizioni e memorie di vita; vera e propria mascotte del Premio Chianti, di cui è giurata da anni; musa ispiratrice del celebre macellaio-poeta Dario Cecchini e in stretti rapporti con personalità molto in vista anche al di fuori della Toscana. L’avventura di Miram nella scrittura inizia nel 2001, quando dà alle stampe Dal tetto al pagliaio, un vero e proprio compendio di storie di campagna che si rivela un enorme successo. Il libro abbonda di racconti, flash di memoria e immagini di un mondo che ogni giorno ci sembra più lontano, capaci di far sorridere i più anziani e di stupire i giovani. Ci sono i luoghi del passato, gli antichi mestieri, le usanze ormai desuete, e ci sono nomignoli, proverbi e modi di dire che oggi è difficile sentire, valori da conservare e trasmettere alle nuove generazioni. E c’è una sezione speciale: un calendario liturgico, con ricordi relativi alle festività religiose, dall’Epifania a San Silvestro, tutte occasioni vissute intensamente e con grande spirito di partecipazione. Nel 2009 Miriam scrive Il Buglione (Sarnus): l’opera vende oltre cinquemila copie e vale a Miriam il premio speciale della Regione Toscana “Scrittore toscano dell’anno”. Oggi Dal tetto al pagliaio torna finalmente disponibile grazie alle edizioni Sarnus, che lo rilanciano con un’edizione elegante e fortemente ispirata a quella originale.