Joseph Garrow è l’autore, 1846 è la data, Firenze è il luogo, Le Monnier è l’editore. È la prima traduzione completa de “La Vita Nuova” di Dante Alighieri in inglese, di cui esistono soltanto sei copie al mondo. A curarne l’analisi filologica Gigliola Sacerdoti Mariani nel libro “The Early Life of Dante Alighieri” (Effigi) che sarà oggetto di un incontro venerdì 3 dicembre alle ore 16.15 a Firenze, nella Sala Firenze Capitale di Palazzo Vecchio in piazza della Signoria. Oltre alla curatrice, interverranno Luca Milani, presidente del Consiglio Comunale di Firenze; Antonia Ida Fontana, presidente della Società Dante Alighieri - Comitato di Firenze; Antonio Palma, presidente del Foyer - Amici di Lirica; Ornella de Zordo, Università di Firenze; Luca Azzetta, Università di Firenze. La presentazione sarà accompagnata da interventi musicali

La pubblicazione – “The Vita Nuova is a thing apart” scriveva Giuseppe Mazzini nel 1844, su un prestigioso periodico inglese, e proseguiva con queste parole: “contiene il profumo della giovane età di Dante, il sogno dell’amore che Dio concede alla sue creature privilegiate per insegnare loro a non disperare mai nella vita, a non dubitare dell’immortalità dell’anima. È un libretto inimitabile, carico di pensieri dolci, tristi, puri, nobili e delicati; una nota lieve come la voce della colomba, eterea come il profumo dei fiori”. L’analisi filologica di The Early Life ci indica in che misura le scelte lessicali e rimiche del traduttore abbiano permesso di far confluire il potenziale di senso e di suono del testo italiano nel testo inglese. Ma il merito è veramente di Joseph Garrow o qualcuno si nasconde dietro il suo nome?”

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