Tempi maturi per gli editori protagonisti

il 24/11/2008 - Redazione

C’è un potere nel libro, forse neanche troppo nascosto, che è quello di saper inconsapevolmente catturare il lettore per trasferirgli emozioni. Ma se il lettore, vuoi per passione o vuoi per scelta di vita, ha deciso di mettere tutto questo al servizio della comunità, il potere evocativo del libro si materializza. Alessandro Pinciani è vice presidente e assessore alla cultura della Provincia di Siena e intervistandolo i suoi occhi ti raccontano emozionandosi che il suo rapporto con i libri è qualcosa di veramente profondo.
Che significato mantiene oggi la lettura?
E’ scontato dire che il libro, in assoluto, avrebbe ancora molti valori da spendere. Ovviamente il rapporto tra uomo e libro è schiacciato dalla tv in modo evidente e fin troppo invasivo. Ma ciò che si avverte è che il libro rimane ancora uno dei pochi strumenti in grado di riportare quiete nelle giornate di ognuno di noi. L’idea di misurarsi con le sollecitazioni che un buon libro sa dare sono nella maggior parte dei casi più produttive di quelle che la tv impone.
Tre buoni motivi per leggere un libro?
Il primo buon motivo è sicuramente legato alla fantasia. Leggere un libro di fatto consente ad ognuno di continuare a sognare. Il secondo è quello che offre la possibilità di ritrovare se stessi. Il terzo, infine, squisitamente culturale. Attraverso la lettura ci si confronta con il mondo e si riflette sui grandi interrogativi. La lettura è apertura verso il mondo.
Abbiamo parlato di cultura. Più in generale, la cultura ha ancora un ruolo di primo piano?
La cultura non ha più purtroppo un ruolo primario ma deve tornare ad occuparlo. Non è tollerabile che si possa fare economia nei bilanci pubblici tagliando sempre per prime risorse alla cultura. Tutte le problematiche sociali di oggi hanno un’origine culturale. Se noi togliamo fiato alla cultura eliminiamo inevitabilmente occasioni e momenti per ricomporre queste fratture. Per questo sono sempre più convinto che la cultura non è superflua, ma primaria rispetto a tutto il resto.
Siamo nei giorni di Leggere è Volare. Il libro al centro delle politiche della Provincia?
Negli ultimi tre anni la formula di Leggere è Volare ha subito un’evoluzione che ha portato la lettura al centro dell’attenzione, esaltandola. Se, infatti, la promozione della lettura non passa esclusivamente dal suo veicolo primario che è il libro, basato comunque già su una formula vincente fatta di incontri tra pubblico e autori, il risultato si moltiplica. Ciò che abbiamo voluto fare è stato esaltare il libro attraverso la commistione con le altre arti chiedendo aiuto al teatro, alla musica, al mondo dello spettacolo. Con l’obiettivo di elevare la qualità dell’offerta culturale sul territorio portando la lettura all’attenzione del grande pubblico. Più in generale sono quindi convinto che per Siena e il suo territorio, su cui insiste una grande produzione editoriale e una lunga tradizione legata al libro, siano maturi i tempi per riportare gli editori e i librai ad essere protagonisti, attraverso azioni specifiche, dentro e fuori i rispettivi territori di competenza. 

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