Teatrinscatola, il 2 e 3 aprile in scena “Non sono marziani” a Buonconvento e Monteroni d’Arbia

il 01/04/2015 - Redazione

Un pezzo importante di storia e cronaca locale è al centro della seconda settimana di TeatrInScatola. In scena il 2 aprile al Teatro dei Risorti di Buonconvento (21.30) e in replica venerdì 3 al Supercinema di Monteroni d'Arbia (21.30), “Non sono marziani. Cosa Nostra da Palermo a Suvignano”, uno spettacolo di Straligut Teatro - scritto, diretto e interpretato da Simona Rota, in scena insieme a Massimiliano Poli - che racconta la vicenda di Suvignano, affrontando le tematiche della legalità e della lotta alle mafie. Dopo la replica del 3 aprile a Monteroni ci sarà un incontro pubblico, moderato da Giuseppe Gori Savellini, cui prenderanno parte per raccontare lo stato dell'arte sulla vicenda di Suvignano Gabriele Berni, sindaco di Monteroni d'Arbia, Jacopo Armini, ex-sindaco in carica dal 2004 al 2014, Serenella Pallecchi, responsabile antimafia sociale Arci Toscana e Giovanna Vannetti, referente coordinamento provinciale Libera a Siena.

La storia - Suvignano è una località vicina a Monteroni D’Arbia, a 15 km da Siena; una stupenda tenuta con una villa circondata da molti ettari di terreno, in uno dei posti più belli della Toscana. Ebbene Suvignano è un bene sequestrato alla mafia siciliana e fa parte del sequestro più importante fatto alla mafia in tutta Italia: apparteneva a Vincenzo Piazza. Uno degli uomini più ricchi di Italia, che ha costruito un impero immobiliare negli anni del “sacco di Palermo”, proprietario di molti edifici, sedi anche di Enti pubblici, scuole, Ministeri, caserme. La sua famiglia abitava e abita ancora in via Notarbartolo 23 a Palermo. Anche Giovanni Falcone e Francesca Morvillo abitavano lì. E gli pagavano l’affitto. Giovanni Falcone in un’intervista dichiarò che i mafiosi sono persone come tutte le altre, assomigliano ai palermitani, ai siciliani, agli iItaliani, non sono marziani. Ovvero, non li si riconosce. Lo stereotipo del mafioso con la coppola in testa e la lupara a tracolla fa rimpiangere i tempi in cui identificare i criminali era più semplice, i tempi in cui ci si poteva consolare nell’amara constatazione che “la mafia comunque è un problema del sud Italia”, e che “certe cose da noi non accadono”. La vicenda di Suvignano è emblematica proprio perché ribalta questo stereotipo, racconta di come la mafia sia un problema economico, finanziario, criminale e culturale stratificato e purtroppo presente in tutti i gangli vitali della nostra società. E racconta anche di come la lotta alla mafia possa assumere forme incisive anche nella società civile, anche in Toscana, come quella dell'opposizione alla messa all'asta della tenuta, che ha visto e vede in prima linea il Comune di Monteroni d'Arbia, la Provincia di Siena, la Regione Toscana, Arci Siena, Libera Siena, Coop Centro Italia e soprattutto moltissimi comuni cittadini.

Altri appuntamenti
- Il programma di TeatrInScatola, che proseguirà il 9 aprile con “Buonasera” di Belcan Teatro e il 10 e 11 aprile con “André e Dorine”, anteprima nazionale di Thalassia Teatro, è consultabile sul sito www.straligut.it

Info – tel. 0577-374025 (lun, mar, mer 9.30-18.30) | cel. 344-1885087 (gio, ven, sab, dom 09.30-19.30) www.straligut.it | info@straligut.it

Torna Indietro

NEWS

Libri

x

Continuando la navigazione o chiudendo questa finestra, accetti l'utilizzo dei cookies.

Questo sito o gli strumenti terzi qui utilizzati utilizzano cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione, acconsenti all’uso dei cookie.

Accetto Cookie Policy
X
x