Tabarre il fantino volterrano. La storia di un protagonista del Palio raccontata da Moreno Ceppatelli

Siena il 06/06/2019 - Redazione
Appuntamento per venerdì7 giugno alla Libreria Senese con la presentazione del libro di Moreno Ceppatelli “Tabarre Il fantino volterrano”. Interverranno Dario Ceppatelli, archeologo e ricostruttore storico, e Massimo Biliorsi, giornalista.
 
Il libro - Nel 1895 corre davanti ai reali Umberto e Margherita. Il “Tabar”, che veste il tabarro e di professione vetturale, diventa “Tabarre” nella trasformazione linguistica. Ma soprattutto in vittorie e cadute, premi monetari ingenti, dalla “Lupa” alla “Chiocciola”, alla “Tartuca”, assume quella nuova personalità, quello “statuto particolare”, che per i fantini ha il soprannome. Dimostrando di “saper stare a cavallo”, ma anche di cavalcare le grandi difficoltà della vita. Lo segue solo un figlio Vincenzo Ceppatelli detto “Tabarrino”, che non compete a Siena. È il nonno di Moreno, quello che racconta al nipote Roberto Ceppatelli di quella sfida nell’anfiteatro di Volterra con il padre che avrebbe dovuto introdurlo a Siena: ma “Tabarrino rimase al buio, e cadde a terra quasi privo di sensi”. Dopo una nerbata del padre sul volto che gli fece perdere la simbolica sfida. Una vicenda sottesa in famiglia, dai discendenti. Quegli stessi discendenti a cui va la dedica del libro. Forse una storia troppo grande, che Moreno ha voluto riportare, con la stessa temerarietà, fierezza, ribellione e autenticità, del fantino che rivoluzionò con coraggio la sua vita.
 
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