Sulle tracce di Holmes e Doyle. Benvenuti a Paddington, “the game is afoot”

il 09/12/2013 - Redazione

Oggi è il gran giorno! Metterò piede a Londra, finalmente. Cosa vedrò? Questo è un mistero al momento. Quando decidiamo di affrontare un viaggio, in famiglia non stiliamo mai programmi predefiniti. Conosco persone che prima di partire con il camper definiscono i dettagli di una singola tappa: i chilometri da percorrere ogni giorno, la destinazione di una trasferta, le cose da vedere quando saranno alla meta. Noi non riusciamo a farlo. Al massimo, come in questo caso, stabiliamo che vogliamo sicuramente visitare alcuni luoghi – ed è quel che ho fatto per mettermi sulle tracce di Sherlock Holmes e Arthur Conan Doyle – ma quando, come e perché giungeremo in quei luoghi non riusciamo mai a definirlo. Semplicemente ci mettiamo in viaggio. Abbiamo imparato che improvvisare e deviare dalla strada principale regala squarci imprevisti e maestosi di paesaggio e fa incontrare persone simpaticissime. Regala, insomma, la felicità di sorprendersi, cosa ormai rara nell’affannoso tran tran del vivere quotidiano. È il 9 agosto. Ci mettiamo in moto al mattino presto e da Taplow (è qui che stiamo in campeggio) raggiungiamo la piccola stazione di Slough. Nascosta dietro a palazzoni direzionali di vetro, metallo e cemento non ti aspetteresti mai di ritrovarti all’ingresso di una stazione in puro stile vittoriano. Neanche a volerlo, insomma, mi trovo subito proiettato nell’epoca dove il mio eroe Sherlock Holmes e il suo amico John Watson vissero le loro avventure.

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