Storie di matti. Maso che sentiva i treni

il 14/03/2011 - Redazione

Tutti lo chiamavano Maso. Uno tra i molti coatti nell’ospedale psichiatrico San Niccolò, vera e ‘altra’ cittadella sorta su un appartato margine della città vecchia. Maso era matto, ma non troppo; così che lui poteva varcare tutti i giorni i saldi cancelli della contenzione e percorrere il tratto di ‘normalità’ che lo portava fino al vicino convento dei Servi dove, vestito di una spolverina giallognola, arrancava in modeste incombenze tra le stanze conventuali e la basilica

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