Siena sboccia a primavera con le Giornate Fai, il 21 e 22 marzo weekend dedicato all’arte

il 19/03/2015 - Redazione

Siena e il suo territorio sbocciano in occasione delle Giornate Fai di Primavera in programma sabato 21 e domenica 22 marzo. Protagonista la pittura senese tra Tardo Manierismo e Naturalismo con le opere di Rutilio Manetti (Siena 1571- 1639) e Sebastiano Folli (Siena 1569 – 1621).

Alla scoperta dell'arte senese - Porte aperte, dunque, alla Chiesa di San Sebastiano in Camollia (via Garibaldi 28), luogo di partenza del percorso che proseguirà con la visita dell’Oratorio di San Rocco (via Vallerozzi, 63) per terminare alla Chiesa di San Giovannino della Staffa (piazzetta Virgilio Grassi). Nella Chiesa di San Sebastiano in Camollia sarà possibile ammirare la stupefacente ricchezza cromatica degli affreschi dell’aula oratoriale, a pianta rettangolare, che lungo le pareti laterali presenta una decorazione ad affreschi con le “Storie della vita di San Sebastiano”. L’opera fu commissionata dalla Compagnia di San Sebastiano ai principali pittori senesi del tempo: Rutilio Manetti, Sebastiano Folli, Pietro Sorri, Stefano Volpi, che realizzarono le pitture fra il 1603 e il 1614. In serata poi la delegazione Fai di Siena offrirà un concerto del Coro Music Ensemble in San Sebastiano diretto dal maestro Leonardo Angelini, riservato per gli Iscritti FAI con la possibilità di iscriversi al FAI in loco (ore 21).

Escursione a Monteriggioni - Dopo la visita a Siena è in programma un’escursione di grande fascino nel territorio di Monteriggioni con la visita “Sulle tracce di Duccio” alla Chiesa di San Lorenzo a Colle Ciupi e alla Pieve dei Santi Pietro e Paolo a Santa Colomba. La chiesa di San Lorenzo a Colle Ciupi conserva al suo interno un’interessante serie di inedite pitture murali, che occupano gran parte delle pareti, eseguite, in varie fasi, tra la fine del Duecento e gli anni trenta del secolo successivo, da differenti maestri di cultura duccesca. Da segnalare la Maestà affrescata nella parete di fondo della chiesa attribuita ad uno dei primi seguaci di Duccio: il Maestro della Maestà Gondi. La visita prosegue nella vicina Pieve dei Santi Pietro e Paolo a Santa Colomba dove, nelle pareti di fondo, si può vedere la Natività; in ogni particolare di quest’opera, collocabile nel terzo decennio del Trecento, si possono notare tracce dello stile di Duccio, ma anche un’attenzione alle innovazioni di Ambrogio Lorenzetti e la Crocifissione il cui autore rivela un forte legame con l’arte duccesca ma anche la conoscenza del linguaggio di artisti più giovani, come Ugolino di Nerio.

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