Shoah, i libri consigliati da sienalibri.it per non dimenticare

il 26/01/2009 - Redazione

Il vasto archivio bibliografico legato alla Toscana e a Siena vanta numerosi volumi che, in diversi modi, hanno trattato le vicende della Shoah. Sienalibri.it segnala ai lettori 4 pubblicazioni sull’argomento.

Il primo volume, che sarà presentato il 29 gennaio a Castellina in Chianti e il 5 febbraio a Siena, è “Palestina in Toscana, pionieri ebrei nel senese” a cura di Carla Forti e Vittorio Haiim Luzzatti con la prefazione di Michele Luzzati (Aska edizioni). Si tratta della storia straordinaria di giovani pionieri ebrei che aspiravano a divenire pionieri in Palestina e, negli anni in cui maggiormente si intensificava la barbarie antisemita in Europa, tra il 1934 ed il 1938, fecero il loro tirocinio di lavoratori della terra nelle campagne del Chianti senese. In particolare nella tenuta di Ricavo a Castellina in Chianti si costituì una primordiale forma di kibbutz. Solo 7 dei 70 giovani presenti in quel momento riuscirono ad arrivare in Palestina, per gli altri fu il tempo della fuga e della Shoah.

Da leggere anche “A24029” (Nuova Immagine Editrice), in cui Alba Valech testimonia la sua drammatica esperienza. Nel 1943, Alba Valech, ebrea, è costretta a lasciare Siena insieme alla sua famiglia. Solo il marito rimane in quanto ariano. Invece di essere subito deportata, trascorre orribili mesi a San Vittore e poi a Fossoli.Infine giunge in quel teatro di corpi senza vita, di sguardi assopiti, di gelo e paura: Auschwiz. La vicenda di Alba è la storia di una donna che ha sofferto profondamente, cercando però la forza di andare avanti. E ce l’ha fatta, è tornata a Siena e ha potuto riabbracciare suo marito. Lei fu l'unica superstite della sua famiglia ma nonostante questo fino alla morte ha continuato a pregare per un mondo di giusti, libero dai pregiudizi, dagli orrori e dalle paure.

Un altro libro consigliato è “La comunità ebraica a Siena” di Patrizia Turrini (Pascal Editrice). Nel testo viene ripercorsa la vicenda della “Comunità” dal secolo XIII al XIX e ciò che emerge è la storia complessa di una tolleranza che non fu comprensione reciproca o incontro di culture, bensì semplice sopportazione. Nei confronti degli ebrei senesi fu sempre presente un vigile e ostile controllo da parte delle Istituzioni “cristiane” e la situazione peggiorò con l’imposizione della reclusione nel Ghetto (zona contrada della Torre) del 1573. La Comunità, tuttavia, è riuscita col tempo a svilupparsi e a contribuire alla crescita economica e culturale della città, riscattandosi dalle vessazioni e dalle limitazioni imposte alla propria libertà grazie all’industriosità e alla capacità d’iniziativa.

Da non perdere infine “Lungo i binari della memoria” (Protagon Editori), un libro fotografico nel quale gli scatti di Daniele Scalera raccontano ancor meglio delle parole le emozioni, i sentimenti e i ricordi del viaggio fatto ad Auschwitz con il treno della memoria nel febbraio dello scorso anno

Simona Trevisi

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