Flavio Soriga e Paolo Fresu insieme al Salone del Libro di Torino nel nome della Sardegna. Il primo comunica con le parole, il secondo entusiasma con la musica ma entrambi parlano la stessa lingua, quella delle emozioni, e provengono da una terra che, come scrisse Herbert Lawrence in Mare e Sardegna, “non assomiglia ad alcun altro luogo; è un’altra cosa: incantevole spazio intorno e distanza da viaggiare, nulla di finito, nulla di definitivo. È come la libertà stessa”. Dacchè Paolo Fresu, uno dei jazzisti più famosi al mondo, doveva solo presentare il nuovo romanzo di Soriga “Il cuore dei briganti” (Bompiani), Soriga ha poi presentato anche il nuovo libro di Paolo Fresu “Musica dentro” (Feltrinelli) e alla fine l’incontro si è trasformato in un elogio della Sardegna e della sua gente. Una conversazione simpatica e scanzonata tra due folli che hanno deciso di inseguire i loro sogni e ora vivono di essi e si possono permettere di raccontare con ironia i loro esordi. Di quando, per dirne una, Paolo Fresu non venne ammesso al conservatorio perché ritenuto non musicale oppure di come Flavio Soriga abbia faticato a fare capire ai suoi genitori che non tutto quello che scrive corrisponde alla realtà e che, parafrasando Guccini, “la fantasia può portare male se non si conosce bene come domarla, ma costa poco, val quel che vale, e nessuno ti può più impedire di adoperarla”.

Il cuore dei briganti – Si tratta un libro avvincente da leggere tutto d’un fiato in cui l’autore rilancia la magia del romanzo storico e picaresco sempre attuale nonostante sia ambientato in un tempo passato. Si potrebbe definire un romanzo post-Soru da cui emerge nitidamente il modo in cui molti sardi si pongono nei confronti dell’attualità politica; un piccolo gioiello narrativo che svolge la sua trama in una lingua ricca e fantastica in uno stile brillante e scattante, una grande avventura che va oltre i limiti temporali, un trascinante atto d’amore alla forza della storia e della ragione. Protagonista delle vicende, ambientate alla fine del Settecento, è Aurelio Cabrè di Rosacroce, cavaliere errante, brigante è un po’ filosofo, appassionato degli ideali di libertà che agitano il “secolo dei lumi”, un personaggio che non vuole subire gli eventi che la sorte gli pone davanti, ma è ostinatamente convinto a costruirsi lui stesso il suo destino, e per questo è pronto a sfidare convenzioni e abitudini, ipocrisie e ingiustizie. Aurelio, nato nobile, dopo aver girato l’Europa, torna sull’isola di Hermosa per riparare i torti e punire l’arroganza dei baroni. Tra gelosie, amori traditi, traffici di contrabbando, attacchi dei pirati, intrighi di palazzo e battaglie contro l’invasore, il protagonista lotta per costruirsi un destino e farsi giustiziere, sulla scia delle attese utopiche scatenate dalla Rivoluzione francese.

Musica dentro - Questo libro è un atto d'amore per la musica, per i suoni e per lo strumento, la tromba, compagno di strada di una vita. Dentro c'è tutto l'universo di un artista sempre più apprezzato e conosciuto sia in Italia sia all'estero. C'è il legame con le radici sarde, i silenzi di una campagna selvaggia rotti dal fruscio delle foglie e dai belati delle pecore. C'è la scoperta della vocazione musicale e il severo tirocinio di un artista. C'è l'incontro con Miles Davis, modello e ispiratore di sempre. E c'è un'idea della musica come esplorazione incessante di paesaggi sonori. La tromba di Fresu ha dato lustro alla nouvelle vague del jazz europeo, le sue incursioni nel pop e nella musica colta hanno contribuito ad aprirle nuove strade, la sua passione e generosità hanno aiutato ad avvicinarla a un pubblico sempre più ampio.

Simona Trevisi