“Ricordiamoci delle nostre origini”. Parla Stefano Rosi Galli, autore de Il Vohabolario

il 30/11/2009 - Redazione

Classe 1972, toscano doc Stefano Rosi Galli è laureato con lode in Lingue e Letterature Straniere all'Università di Firenze. Subito dopo la laurea inizia a lavorare in Spagna nelle settori turistico. Nel 2005 lavora sei mesi in Islanda in un albergo e al ritorno nella penisola iberica inizia a lavorare come web-contenent. Attualmente vive e lavora a Madrid e quando può torna nella sua amata Toscana.

Come è nata l'idea di scrivere “Il Vohabolario del Vernaholo Fiorentino e del Dialetto Toscano di ieri e di oggi” (Romano Editore)?
"E' partito tutto dalla nostalgia e dalla voglia di sentire parlare toscano perché vivendo all'estero da dieci anni ogni tanto senti la nostalgia della tua parlata, delle tue espressioni e dei tuoi modi dire. A volte ti trovi in situazioni di vita quotidiana dove un bel commento toscano ci starebbe proprio bene, ma sei a Madrid, lo dici lo stesso ma nessuno ti capisce. Così è nata l'idea del libro."
Nel suo libro ci sono oltre 3300 voci, più di 1800 modi di dire e proverbi. Come ha fatto a rimetterle tutte insieme? E quali le difficoltà che ha incontrato?
"Per rimettere insieme tutto il materiale ci sono voluti due anni di lavoro. Due anni intensi di cui il secondo dedicato solo al vocabolario ventiquattro ore su ventiquattro. Gli unici testi che leggevo erano libri di fiorentinismi, storia di Firenze, la storia dei Medici, i più importanti personaggi storici, i proverbi, i proverbi antichi e molto altro ancora. Di libri sulla Toscana, sulle sue città, sui modi di parlare e di dire ce ne sono abbastanza, bisogna avere un po' di pazienza e raccogliere tutto il materiale, catalogarlo, dividerlo, analizzarlo e studiarlo. Un vero e proprio lavoro di ricerca."
Con il suo libro che messaggio vuole dare al grande pubblico?
"Ricordarci chi siamo, perché la nostra lingua è importante per noi in Toscana. Siamo noi che abbiamo dato origine alla lingua italiana e non dobbiamo dimenticarcelo."
Capire le radici da cui proveniamo potrebbe anche essere un punto da cui ripartire, una risorsa per il futuro?
"Secondo me è fondamentale sapere quali sono le tue origini per potere crescere e migliorare. Non è che sia contro l'inglese o le altre lingue straniere. Riuscire a spiegare termini stranieri, significa capire ed accettare la nostra identità. Abbiamo una storia che ha rivoluzionato il mondo nel 1400 e non capisco come possa essere possibile dimenticarlo. E' per questo motivo che nel libro compare la sezione dei Personaggi Storici Toscani e nella descrizione dei termini del vohabolario ci sono tantissimi allacciamenti e rimandi ai personaggi storici toscani, perché la lingua e la storia sono inscindibili una dall'altra."
Quanti sono i personaggi presenti e con quale criterio li ha ordinati?
"Sono 65 ma la scelta è stata difficilissima. Il criterio è stato: Quali sono i personaggi che la gente conosce meglio? I nomi che suonano di più?
Sempre per lo stesso motivo; perché il vohabolario è fatto per la gente comune, dalla gente comune perché la lingua è quella della gente comune."

Rebecca Romoli


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