“Rampe del buon pane”, poesia e vita quotidiana si intrecciano nel libro di Paolo Bartalini

il 26/02/2014 - Redazione

Fra visionarietà e radici, fra terra e ideali. Geometrie esistenziali e impegno civile, la forza della memoria e gli eroismi della vita quotidiana. In Rampe del buon pane (Florence Art Edizioni) i versi sono lineari e pur sognanti, il procedere preciso e pur costellato di sorprendenti accensioni. Così nella prefazione Alberto Figliolia descrive il libro di raccolte di poesie a firma di Paolo Bartalini. Gli endecasillabi sono preziosi, frutto di una ricca ricerca formale e, insieme, figli di un’acuta osservazione della realtà che ci circonda (e ci popola dentro). Sono ben più che versi d’occasione, così come umilmente li definisce il poeta, quelli che scorrono nella Rampe del buon pane. Perché, come egli rimarca, il problema è sapersi sollevare - a ben vedere, il dono della poesia -: sogno e consapevolezza, interpretazione del mondo e dei suoi molteplici eventi, viaggio nelle sterminate distese dell’anima, corsa nell’infinito. La poesia come sangue ideale che ci irrora e vivifica nell’inesorabile fuga dei giorni. Il problema è sapersi sollevare…con amorevole forza.

Cristian Lamorte

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