“Quel mare che bagnava Firenze”, in un libro la storia di Paolo Notarbartolo tra lotte e immersioni

il 18/04/2014 - Redazione

Il Gruppo Ricerche Scientifiche e Tecniche Subacquee di Firenze ha avuto un ruolo pionieristico nel far conoscere al grande pubblico le potenzialità scientifiche dell’attività subacquea, ed è stata l’unica associazione privata in Italia a far ottenere finanziamenti per spedizioni di ricerca alle più importanti università. Paolo Notarbartolo di Sciara, fondatore del G.R.S.T.S. insieme a personalità illustri come Alessandro Olschki e Benedetto Lanza, ripercorre la storia del gruppo nella sua autobiografia Quel mare che bagnava Firenze (Edizioni Polistampa) scritto con la collaborazione del giornalista Ninì Cafiero.

La pubblicazione - L’appassionante vita di Notarbartolo, nato a Firenze nel 1927 da una famiglia aristocratica siciliana, è raccontata nelle sue diverse sfaccettature, mostrandoci l’autore nelle vesti di partigiano, libero muratore, documentarista, accademico e quindi imprenditore. La storia comincia molto tempo prima della sua nascita, con l’assassinio a opera della mafia dell’antenato Emanuele Notarbartolo di San Giovanni, figura di rilievo del Risorgimento; un tragico evento che determinò la diaspora della famiglia dalla Sicilia. Il racconto prosegue con la prima gioventù, fortemente condizionata dal padre alto magistrato, e con l’adolescenza negata dalla guerra partigiana, combattuta da Paolo nel nome degli ideali liberali, per giungere poi all’adesione convinta alla Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori, Obbedienza di Piazza del Gesù. Alla massoneria, cui l’autore è affiliato dal 1966, è dedicata una sezione del testo, in cui vengono anche alla luce fatti storici sconosciuti ai più: tra questi un documento inedito che testimonia il ruolo dei liberi muratori – su iniziativa del presidente USA Harry Truman, anch’egli massone – nel risollevare le sorti dell’Europa alla fine della seconda guerra mondiale. Al centro dell’esperienza di Notarbartolo resta la lunga attività nel G.R.S.T.S., dalla nascita del gruppo alle grandi spedizioni intercontinentali nel Mar Rosso, a Cuba, in Tanzania, alle Galápagos, al Polo Sud, in Giordania, a Zabargad, alle Farasan e in Australia, alle ricerche condotte a Ustica: vere e proprie imprese culturali, documentate da molte foto inedite a colori e descritte nei “diari di bordo” che l’autore ha ricostruito a partire dagli appunti e dai tanti ricordi. Un’ampia bibliografia scientifica e una nutrita appendice completano il quadro di una vicenda unica, in cui l’entusiasmo della scoperta si unisce al rigore e alla missione della ricerca.

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