Quando Michelangelo prese a martellate la Pietà, il 30 settembre a Firenze Bruno Santi racconta il Buonarroti

il 29/09/2014 - Redazione

La storia piena di misteri della Pietà fiorentina di Michelangelo, la grande scultura marmorea esposta nel Museo dell'Opera del Duomo e prima ancora nella Cattedrale di Firenze, sarà l’argomento affrontato da Bruno Santi nel terzo appuntamento del ciclo di Conferenze “Michelangelo. Il cantiere fiorentino” in programma martedì 30 settembre organizzato dall’Opera di Santa Maria del Fiore in occasione del 450esimo anniversario della morte del grande artista. La conferenza, ad ingresso gratuito e senza prenotazione, si terrà al Centro Arte e Cultura dell’Opera di Santa Maria del Fiore alle ore 17.00.

Una statua per la sua tomba - Michelangelo ha superato i settant’anni quando nel 1547 inizia a scolpire la Pietà Bandini: è un periodo di grande sconforto dovuto alla scomparsa dell’amica Vittoria Colonna; pensa con insistenza alla morte e fa progetti per la propria sepoltura. E proprio per la sua tomba, secondo il Vasari, era destinata la Pietà fiorentina: in realtà si tratta solo di un’ipotesi dedotta dal fatto che l’opera non aveva committenti. Ben presto le cose si complicano: il blocco di marmo scelto da Michelangelo è estremamente duro e pieno di impurezze, tanto che “faceva fuoco ad ogni colpo di scalpello”. Michelangelo non sembra pienamente soddisfatto del suo lavoro, è tormentato. Cinque anni dopo, a opera quasi ultimata, l’artista, fuori di se, prende a martellate la sua scultura. Bloccato dal suo fedele servitore Antonio, quando oramai la statua è rotta in vari punti ( il braccio e la gamba sinistra di Cristo e il braccio sinistro della Madonna), Michelangelo decide di cedere l’opera all’amico e banchiere romano Francesco Bandini che ne affiderà il restauro, mai completato, a Tiberio Calcagni. Grazie all'intervento del Granduca Cosimo III, nel 1674 la scultura sarà portata a Firenze dove, relegata per decenni nei sotterranei di San Lorenzo, sarà trasferita nel Duomo nel 1700 e poi nel Museo dell’Opera.

Gli altri appuntamenti - Il ciclo di conferenze “Michelangelo. Il cantiere fiorentino” proseguirà il 14 ottobre con Antonio Natali e Il Tondo Doni. Il 21 ottobre Pietro Ruschi parlerà dei Disegni di Casa Buonarroti e il 28 Beatrice Paolozzi Strozzi del Bacco ebbro del Bargello. Il tema della Spiritualità e Pietas nella scultura di Michelangelo sarà affrontato da Timothy Verdon il 4 novembre, mentre l’11 dello stesso mese Antonio Paolucci interverrà sulle Ultime cure alla Cappella Sistina. Infine, il 18 novembre, Alessandra Marino con i Restauri alle fabbriche michelangiolesche.

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