Quando a Siena gli ebrei imparavano la vita nei kibbutz e fuggivano ai nazisti

il 21/01/2009 - Redazione

Negli anni in cui maggiormente si intensificava la barbarie antisemita in Europa, la Toscana riuscì ricavarsi un piccolo spazio di libertà e offrire asilo agli ebrei che scappavano dalla Germania nazista e da vari paesi dell’Europa orientale: Polonia soprattutto, ma anche Lituania, Romania, Cecoslovacchia, Ungheria. Tra il 1934 ed il 1938, infatti, piccoli gruppi di giovani ebrei che aspiravano a divenire pionieri in Palestina fecero il loro tirocinio di lavoratori della terra nelle campagne del Chianti senese. In particolare nella tenuta di Ricavo a Castellina in Chianti si costituì una primordiale forma di kibbutz. Qui giovani stranieri, quasi sempre di estrazione borghese, lavorarono fianco a fianco dei mezzadri senesi per imparare a coltivare la terra.

Palestina in Toscana - Una storia straordinaria che dopo 70 anni torna alla luce grazie al volume “Palestina in Toscana. Pioneri ebrei nel senese (1934-1938)” a cura di Carla Forti e Vittorio Haiim Luzzatti con la prefazione di Michele Luzzati (Aska edizioni). Il volume sarà presentato venerdì 23 gennaio a Firenze presso l’Istituto Storico della Resistenza. La permanenza di questi giovani pionieri, circa 200 tra  ragazzi e ragazze, era finalizzata a apprendere i rudimenti delle tecniche agricole in campi di addestramento (in ebraico achsciaroth) per poi emigrare in Palestina, all’epoca sotto mandato britannico. Poi il 2 settembre 1938 il governo fascista decretò la loro espulsione dall’Italia. Solamente 7 dei 70 giovani presenti in quel momento riuscirono ad arrivare in Palestina, per gli altri fu il tempo della fuga e, purtroppo dell’Olocausto.

La voce dei testimoni - I fortunati che invece riuscirono a raggiungere la Palestina e possono ancora oggi – oramai ultraottantenni cittadini israeliani - raccontare la propria vicenda, la memoria degli anni trascorsi a Ricavo è sempre viva. Le loro testimonianze orali sono state raccolte da V. H. Luzzatti e la ricca documentazione reperita in archivi pubblici e privati, italiani e israeliani, consentono di ricostruire in presa diretta la storia dell’originale esperienza vissuta dai giovani pionieri ebrei fra i mezzadri del Chianti.

Indice del volume
Prefazione di Michele Luzzati
Nota introduttiva  di V.H. Luzzatti
Cap. 1. Alle origini delle achsciaroth
Cap. 2. I movimenti giovanili sionisti e le achsciaroth in Germania prima e dopo l’avvento del nazismo
Cap. 3. Gli ebrei e il sionismo nell’Italia fascista
Cap. 4. Hechaluz e Bahad
Cap. 5. L’impegno dei sionisti italiani per l’achsciarà
Cap. 6. A Ricavo: pionieri ebrei e mezzadri toscani
Cap. 7. A Ricavo: organizzazione della vita e dinamiche di gruppo
Cap. 8. Da Ricavo ad altre sedi di achsciarà
Cap. 9. Da Ricavo alla Palestina, o altrove
Cap. 10. I chaluzim di Ricavo in Erez Israel

Testimonianze orali registrate
1. Avraham Wechsler
2. Pinhas e Hilde Miron
3. Hanna Rutmann
4. Bezalel Koesten
5. Martino Godelli
Lettere di Jakov Schoenberg

Biografia autori
Carla Forti, nata a Verona nel 1938, vive e lavora a Pisa dove ha a lungo insegnato. Si è occupata di Storia della Conquista spagnola del Nuovo Mondo nel Cinquecento scrivendo vari saggi in riviste specialistiche e volumi collettanei. Più recentemente si è dedicata alla storia italiana contemporanea pubblicando Il caso Pardo Roques. Un eccidio del 1944 tra memoria e oblio, Einaudi 1998 e  Dopoguerra in provincia. Microstorie pisane e lucchesi 1944-1948.

Vittorio Haiim Luzzatti, nato a Pisa nel 1933 da famiglia ebraica toscana e stabilitosi in Israele nel 1959, è stato per 35 anni membro di un kibbuz, dove ha alternato periodi di lavori manuali ad incarichi educativi e dirigenziali. Abita attualmente a Pardes Hanna e compie frequenti visite a Siena. Negli ultimi anni si è dedicato ad attività di traduzione in e dall'ebraico ed a ricerche storiche.

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