Se il vostro cane è irrequieto, forse “ha la smaniosi”. Se mangia troppo, forse è colpa del “verme isolato”, e se non ha fatto il richiamo per la “figliolaria” potrebbe passare guai seri, anche finire in “protesi riservata”. Gli animali domestici sono croce e delizia, e se vogliamo averne cura dobbiamo prima o poi confrontarci con un lessico complicatissimo. Un confronto che spesso ci vede sconfitti, come dimostrano le telefonate che arrivano ogni giorno ai centralini veterinari e che Alessandro Bini e Bruno Magrini hanno raccolto in un libretto spassoso intitolato “Pronto dottore? Ho un Golden Retwitter” pubblicato da Sarnus nella collana «Bischerate».

Il volume - Gli autori, entrambi scrittori e drammaturghi, tornano alla formula dello “stupidario” dopo l’enorme successo di “Pronto dottore? Ho un dolore intercostiero” (2012), ormai lanciato oltre le 13 mila copie e reso famoso anche dagli spettacoli teatrali di Katia Beni e Anna Meacci. Questa volta l’attenzione si sposta dagli ospedali agli ambulatori veterinari, a cui ci rivolgiamo tutte le volte che il nostro cucciolo ha qualche problema. Leggendo il contenuto delle telefonate, piene di errori, strani neologismi e situazioni paradossali, ci troveremo ancora una volta a cavallo di quel limite che separa la gente comune, specialmente se poco istruita, dal mondo dei medici, fatto di parole strane o difficili da pronunciare. Ma, oltre a sganasciarci dal ridere per qualche richiesta insolita (“Quando Fido morirà vorrei cremarlo, ho già comprato un’urna a forma di osso”) o proprio farsesca (“Quando salgo col cane sull’autobus, devo blaterare il biglietto anche per lui?”), questa piccola antologia ci farà riflettere sugli aspetti più discutibili e controversi del nostro rapporto con gli animali, a cui spesso vogliamo bene più che alle persone.