La terza, ed ultima, serata del Premio Letterario Viareggio Repaci dedicata alla presentazione dei finalisti ha riservato sorprese al pubblico che è rimasto incantato dalla presentazione de volumi in concorso, due per la narrativa e uno per la poesia.  Dopo la prima serata con Melania Mazzucco, Michele Sovente e Michele Emmer (leggi), e la seconda con Laura Pariani, Amedeo Quondam e Fernando Bandini (leggi), Sergio Givone, componente della giuria di esperti, ha magistralmente presentato i tre testi di Cappello, Lagioia, e Lilin, lasciando poi la parola agli autori per entrare maggiormente nel dettaglio di ciascuna pubblicazione.

Pierluigi Cappello - Alessandro Fo, poeta e professore ordinario di Letteratura latina all'Università di Siena, ha illustrato il volume di Pierluigi Cappello, “Mandate a dire all'imperatore” visto che l'autore, per motivi di salute, non è potuto intervenire. “In queste poesie, scritte dai confini dell'impero, dai confini della parola - ha detto -, il poeta vuole farci sentire la sua voce, attraverso le sei raccolte poetiche che compongono questo libro”. “In queste liriche emerge lo sforzo di Cappello di scrivere per colmare il vuoto di un amico assente, di una persona scomparsa o di un amore che si è allontanato”. Dopo l'incidente che l'ha costretto su una carrozzella, Pierluigi Cappello ha cercato di crescere spiritualmente facendo leva sulla parola. Come ha ribadito Fo “Mandate a dire all'imperatore” sono poesie in cui “l'autore prende le mosse dalla sua condizione personale per parlare di tematiche universali”. Un estratto della poesia “Lettera per una nascita” recita: “Scriverti è facile, e se potessi verserei/ la conoscenza tutta intera delle nuvole/ la punteggiatura del cosmo/ la forza dei sette mari, i sette mari in te/ nel bicchiere dei tuoi giorni incorrotti”.

Nicola Lagioia - Giovane scrittore, classe 1973, Lagioia ha già al suo attivo pubblicazioni come “Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj” (2001) e “Occidente per principianti” (2004). A Viareggio ha presentato la sua ultima fatica “Riportando tutto a casa” (Einaud). Il volume racconta la storia di un gruppo di ragazzi baresi durante gli anni '80, in una città che potremmo definire la Bari da bere, nel pieno del boom economico e del rampantismo sociale. Come ha ribadito Nicola Lagioia “nelle mie pagine racconto la storia di un'amicizia, di tradimenti, di conflitti generazionali, arrivando a rappresentare il germe dei giorni che stiamo vivendo, ovvero l'eterna adolescenza di un paese che diventa vecchio senza essere cresciuto”.

Nicolai Lilin - Il secondo libro di narrativa, “Caduta libera” di Nicolai Lilin, affronta, invece, il tema della guerra nelle sue mille sfaccettature. “Nel mio libro - esordisce Lilin - parlo della guerra di Cecenia; di un giovane soldato che si trova arruolato quasi per caso. Il caos e la necessità messi insieme fanno sì che lui si trovi nel mezzo di una guerra non sua.” Lilin ci spiega cosa sia la violenza, che appartiene un po’ a tutti: “non c'è mai stato un momento senza guerre – ha proseguito l'autore - anche adesso, non vediamo combattere qui tra di noi, ma ci sono uomini con le armi in mano in Palestina ad esempio. La guerra è sempre presente.” Nel libro non ci però sono solo gli aspetti negativi delle vicende belliche, si parla anche di amicizia, di quel legame intimo che si crea tra commilitoni, tra soldati che hanno visto morire i propri compagni tra le braccia.

Non sarà facile, arrivati a questo punto, per la giuria di esperti individuare i tre vincitori delle categorie narrativa, poesia e saggistica. Per il pubblico e gli autori in concorso non resta che attendere la serata finale del Viareggio Repaci, in programma venerdì 27 agosto, ore 21.30, al teatro Eden di Viareggio.

Chiara Masini