Pier Paolo Pasolini e i giovani, il coraggio di essere intellettuale

il 18/11/2013 - Redazione

"Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia". Ogni singola parola di questa frase, a volte, sembra non attagliarsi al nostro Paese. Oggi. Ma non si tratta di una frase di oggi: risale a ben 39 anni fa… a scriverla fu Pier Paolo Pasolini sul Corriere della Sera del 14 novembre del 1974, e fa parte di quegli editoriali poi pubblicati col titolo di Scritti Corsari, dove lo scrittore parlò, con estrema lucidità, della mutazione antropologica cui la società italiana andava incontro e dove, in estrema sintesi, presagiva il rischio della perdita della passione intellettuale. Pasolini e la sua arte, molteplice, saranno al centro, tra l’altro, di una iniziativa in programma dal 4 al 6 dicembre ai Magazzini del Sale nell'ambito del cartellone di “Tutto il Natale di Siena”. Pasolini intellettuale e osservatore della realtà e dei cambiamenti della società è figura fondamentale del panorama culturale, sociale e politico italiano, per la sua totale libertà da pregiudizi, da vincoli col potere politico e per il suo essere stato così profondamente lungimirante, un osservatore in grado, in quanto intellettuale - come scrive lui stesso nell'ormai celebre Io So citato all'inizio - di coordinare fatti anche lontani, “mettere insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero”.

Pasolini e i giovani - Di questa lucida attualità di Pier Paolo Pasolini, della tragica modernità delle sue opere, dei suoi pensieri, e del suo rapporto con i giovani, abbiamo parlato con Angela Felice, direttrice del Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa e le abbiamo chiesto di indicare quale opera pasoliniana, nell'ambito della poesia, della prosa e del cinema, si sentirebbe di consigliare ad un giovane di oggi. “Sono molto legata - ha detto Angela Felice - alle poesie in friulano, quelle de La meglio gioventù, veri e propri gioielli di lirica sentimentale, simbolica e civile, al contempo. In italiano, invece, consiglierei la raccolta Le ceneri di Gramsci, esempio di poesia civile, ma anche di impegno e di dolorosa lacerazione personale”. “In ambito cinematografico continua la direttrice - senz’altro i corti e in particolare Che cosa sono le nuvole e Comizi d’amore, un film documentario in grado di sondare e rappresentare i cambiamenti dei comportamenti nel nostro paese, rappresenta un esempio di TV alternativa rispetto ad alcuni beceri talk show del nostro presente, in cui invece il video diventa importante strumento di conoscenza”. “Per quanto riguarda la prosa - afferma - i giovani d’oggi potrebbero apprezzare gli Scritti corsari e le Lettere Luterane, raccolta di articoli pubblicati sul Corriere della Sera e sul settimanale Il Mondo: vi si ritrova intatta la lungimiranza pasoliniana, l’attenzione dell’intellettuale capace di creare collegamenti, creando un “reticolo” d’informazioni che gli consente di “vedere” letteralmente il futuro”. “Nel panorama attuale, privo di punti di riferimento, - conclude la direttrice del Centro Studi - rimangono esempi imprescindibili, insieme, per finire, a Ragazzi di vita, romanzo di formazione, picaresco, in cui si ritrova lo sguardo d'amore di Pasolini verso i poveri e gli emarginati”. Un evento, quello che si svolgerà ai Magazzini del Sale dal titolo “Lucciole per Lanterne”, che mira quindi a rendere omaggio a uno dei personaggi maggiormente in grado di influenzare la vita culturale italiana degli ultimi cinquant’anni.

Anna Savelli

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