Un’antologia che raccoglie, a vent’anni di distanza dalla sua scomparsa, gli editoriali scritti da
Alessandro Galante Garrone per «La Stampa». Si tratta del volume “Per l’eguaglianza e la libertà” (Einaudi Editore) di cui si parlerà lunedì 11 marzo alle 17.00 a Firenze, nella Sala Giovanni Spadolini dell’omonima Biblioteca, in Via Pian dei Giullari 36. Con l’introduzione di
Cosimo Ceccuti e gli interventi di
Valdo Spini e
Margherita Cassano, presidente della Corte di Cassazione. Conclusioni dei curatori
Paolo Borgna e
Massimo Vogliotti. Una preziosa testimonianza sarà portata dalla figlia
Giovanna Galante Garrone. L’evento è promosso dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia Ets, dalla Fondazione Circolo Rosselli e dall’Istituto Piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”.
“Vorremmo leggere anche oggi editoriali come quelli che Alessandro Galante Garrone pubblicava su La Stampa – osserva
Valdo Spini, presidente della Fondazione Circolo Rosselli -. Ma possiamo continuare a far risuonare la sua voce proprio con il libro che presentiamo oggi e che ce li ripresenta. C'era un profondo e fecondo collegamento tra l'azionismo torinese dei Bobbio e dei Galante Garrone e l'azionismo fiorentino della rivista 'Il Ponte', un filone ideale e politico che si richiamava ai Rosselli e che trovava in Calamandrei ed in Salvemini due grandi punti di riferimento. È proprio quello di cui le forze democratiche oggi hanno bisogno, dei riferimenti antifascisti che sono limpidamente antitotalitari. Era quella dei Galante Garrone e dei Bobbio un'Italia di minoranza, ma che nel vuoto che si è creato del dibattito politico, può, naturalmente nei termini della realtà contemporanea, avere un grande ruolo civico. Oggi come Presidente della Fondazione Circolo Rosselli mi sento di rivendicare questa tradizione perché possa vivificare quelle aree della politica che si sono in qualche modo inaridite”.
“Alessandro Galante Garrone – commenta
Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia che ospita l’iniziativa presso la sua biblioteca – è stato un grande storico del Risorgimento, convinto militante della Resistenza, magistrato negli anni del Fascismo per non essere costretto a prestare giuramento di fedeltà al regime. Solo dopo la liberazione divenne anche il noto professore universitario che tutti conosciamo. Ecco perché, per ricordarlo degnamente, abbiamo voluto avere con noi due grandi nomi della magistratura contemporanea come Margherita Cassano e Paolo Borgna”.
"Vent’anni dopo la scomparsa di Alessandro Galante Garrone – sono le parole di
Borgna – tre suoi allievi spirituali decidono di pubblicare un’antologia degli editoriali, scritti nel corso di quasi mezzo secolo sul quotidiano La Stampa. Sullo sfondo troviamo i temi da sempre cari alla intellettualità azionista e liberalsocialista: uno Stato moderno capace d’essere autorevole ma non autoritario; la difesa della Costituzione; l’importanza della scuola pubblica; la lenta dialettica tra mutamento dei costumi e modifiche legislative; la condizione della donna; una magistratura che viva la propria indipendenza senza trasformarla in arrogante separatezza. Galante Garrone tratteggia un quadro storico dell’Italia dei primi decenni della Repubblica. Un’Italia molto cambiata (spesso in meglio, alcune volte in peggio) ma che ci aiuta a meglio capire il nostro presente".
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