Pasìto Real. L’elegante e misterioso romanzo d’esordio di Maurizio Verrucchi

Firenze il 03/05/2022 - Redazione
Il “passito reale” è un vino elegante e misterioso, un po’ come la vicenda narrata da Maurizio Verrucchi nel suo romanzo d’esordio, ambientato all’Isola d’Elba nei primi anni del fascismo. Intitolato proprio “Pasìto Reàl” il libro segna il ritorno sugli scaffali della collana «Biblioteca di Letteratura», serie fondata da Enzo Siciliano per i tipi di Mauro Pagliai. Alla presentazione, che si terrà venerdì 20 maggio alle 17.30 al Teatro Niccolini di Firenze (Via Ricasoli, 3), interverrà lo scrittore Carlo Lapucci.

La collana - Chiamato negli anni Novanta del secolo scorso a Firenze per dirigere il Gabinetto Vieusseux, Siciliano scelse un editore locale per inaugurare la sua fucina di nuovi talenti, tra cui un ventenne Pietro Grossi che nel 2000 pubblicava il suo romanzo d’esordio “Touché.” Dopo la scomparsa del suo fondatore, la «Biblioteca», che nel frattempo si è aperta alla saggistica e a riedizioni di opere storiche, passa ad Angelo Mainardi, scrittore e saggista per molti anni direttore dei servizi culturali del Giornale Radio RAI, per poi approdare alla guida del giovane critico Federico Mazzocchi, traduttore di classici inglesi (Katherine Mansfield, Oscar Wilde, G.K. Chesterton, Rudyard Kipling, Rita Dove) e francesi (in particolare il poeta Charles Juliet, vincitore del Premio Goncourt). Dopo una pausa di due anni, dovuta alla crisi legata al Covid e alla grande severità nella selezione dei testi, la collana riprende oggi le pubblicazioni sotto il segno di un altro esordio, quello di Maurizio Verrucchi che, nato all’Isola d’Elba nel 1949, ne conosce il fascino e i segreti, riversandoli in un testo che si muove abilmente sul filo del giallo storico, con tratti di impertinente ironia.

Il volume - La vicenda ruota attorno al giovane ricercatore Luca Pacini, che accetta controvoglia di mettere un po’ d’ordine in certe vecchie carte di un’amica del suo professore e mentore. Quello che doveva essere un lavoro veloce si rivela presto assai più complicato: tra date che non tornano e inspiegabili documenti, Luca si trova a districare una matassa apparentemente insolubile, dagli sviluppi inimmaginabili: un’indagine che rischia di diventare persino pericolosa, quando il passato s’intreccia con il presente su cui si stendono le prime ombre della dittatura fascista. Un protagonista disincantato e irriverente, un vino dal colore ambrato e dagli effetti formidabili sono alcuni degli ingredienti di una miscela capace di intrigare e sorprendere fin dalle primissime pagine.
 
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