Non un richiamo culturale dal sapore antiquario, ma una vera e propria incursione nella toscanità attuale, simpaticamente orgogliosa, che non ragiona più del primato e del genio, ma si interroga nuovamente sul proprio ruolo linguistico nella dimensione globale del nostro dire e del nostro scrivere. Il volume “Vohabolario del vernaholo fiorentino” (Romano Editore) di Stefano Rosi Galli sarà presentato giovedì 6 maggio alle ore 21 nella Biblioteca Isolotto (via Chiusi 4/3°) di Firenze. Questo primo appuntamento darà il via ad un vero e proprio “Vohabolario” tour per le biblioteche di Firenze e provincia.

Altre date – Il “Vohabolario” sarà presentato venerdì 7 maggio alle ore 18 nella Biblioteca di San Casciano a Firenze (via Roma 37); venerdì 14 maggio alle ore 17 nella biblioteca di Bagno a Ripoli (via di Belmonte 24); mercoledì 19 maggio alle ore 21 nella Biblioteca Villa Montalvo di Campi Bisenzio (via di Limite 15); giovedì 20 maggio alle ore 21 nella biblioteca comunale di Incisa Valdarno.

Il volume - L’autore, nel Vohabolario, ha voluto trascrivere in italiano i termini toscani più difficili da riconoscere, spiegandone il significato e il modo d’uso più comune. Simpatiche e curiose sono le storie popolari che spiegano l’origine del vocabolo e le semplici note etimologiche, con esempi pratici che illustrano l’uso della parola nella vita quotidiana. Accanto al tradizionale elenco di definizioni (con oltre 3300 voci) si trovano circa 1800 modi di dire e proverbi tra i più curiosi e antichi, ma non solo: il volume è anche arricchito da citazioni letterarie, schede sui personaggi storici toscani oltre ad una utilissima guida alla lettura del dialetto con grammatica.