Parlami di Matteotti! Incontro con Riccardo Bardotti, Bazzac, Massimiliano Bellavista e Paolo Leoncini

Siena il 11/06/2024 - Redazione
Su Giacomo Matteotti si è molto studiato e scritto e continuare a parlarne è senza dubbio doveroso per fare i conti con la Storia. Mercoledì 12 giugno alle 17.30 è in programma a Siena (Limonaia del Tribunale, via del Romitorio 4) l’incontro “Parlami di Matteotti!” che vedrà protagonisti Riccardo Bardotti, Bazzac, Massimiliano Bellavista e Paolo Leoncini in dialogo con Pietro Clemente.

Oggi quanto conosciamo davvero Matteotti? Parte da questo interrogativo Massimiliano Bellavista, considerando che a cento anni dalla sua tragica scomparsa, ci si sofferma ancora molto di più sulle circostanze del suo omicidio piuttosto che sulla sua grandissima capacità di comunicatore. “Le parole di Matteotti”, in uno stile brillante e facile da leggere e pertanto destinato a tutti, vuole proprio colmare questo vuoto: attraverso le sue sorprendenti e modernissime parole, ripercorrere la sua vita e far comprendere al lettore la lezione che la sua breve ma intensa esistenza ci tramette.

La graphic novel di Riccardo BardottiGiacomo Matteotti deve morire” - con illustrazioni di Bazzac - e è un racconto per immagini che mette al centro la figura di colui che può essere definito idealista, pazzo o forse soltanto una persona onesta e reagisce all’ingiustizia.

Ne “L’idea che è in me non la ucciderete mai”, Paolo Leoncini ripercorre quanto, giorno per giorno, nei 73 che ne trascorsero tra il rapimento e la sepoltura di Matteotti, la gente di allora lesse sui giornali, un’operazione utile a rivivere il “caso Matteotti”: l’odio che lo generò, le emozioni che lo accompagnarono. In molti italiani l’assassinio di Matteotti lasciò una ferita non rimarginabile: chi ne soffrì in silenzio, chi si ribellò affrontando le bastonature, perdendo il lavoro, conoscendo il carcere o il confino o l’esilio. Molti dei personaggi che, come si vedrà, lasciano la loro impronta nelle cronache di quei giorni tragici si ritrovano anni dopo a creare la nostra Repubblica e nel tempo a guidarla. Dovrebbe dunque essere facile per noi capire che quel delitto di un secolo fa non è così lontano né può essere dimenticato. Ma è davvero così? Queste pagine hanno un senso solo se sono uno stimolo, per chi non avesse già provveduto, a leggere, documentarsi, capire.



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