Pagine di storia tra leggenda e letteratura. I consigli di Sienalibri.it per leggere il medioevo

il 13/07/2009 - Redazione

Sarà per la conformazione dei suoi borghi che conservano ben visibili le tracce del proprio passato; o forse per l’attitudine a ricordare i tempi che furono grazie a feste e rievocazioni storiche. In Toscana il medioevo è sempre presente e riveste ancora oggi un grande fascino. Basta infatti girellare tra castelli, fortezze, rocche, città fortificate e borghi murati per respirare un’aria antica. Esiste però anche un altro modo per lasciarsi trasportare in un viaggio indietro nel tempo alla scoperta del Medioevo: la lettura. Sienalibri.it consiglia allora tre volumi che, da diversi punti di vista, possono aiutare il lettore a fare un tuffo nell’anno mille. Il primo libro è “Siena e Maremma nel medioevo” (Betti Editrice), in cui Mario Ascheri ha raccolto alcuni saggi che, con un vivace approccio interdisciplinare, chiariscono momenti fondamentali nell’evoluzione dello spazio medievale nel territorio senese e della Maremma. A partire dalla tarda antichità per l’ager Posanus e per le diocesi di Roselle e Populonia (poi divenute di Grosseto e Massa Marittima) fino al duecento e primo trecento, periodo di massimo sviluppo economico per l’area considerata, questi studi spaziano sulle tematiche più importanti per la storia culturale della Toscana meridionale. In particolare segnano un notevole approfondimento dei risultati acquisiti in questi ultimi anni dalla ricerca su Siena, Grosseto e il loro territorio. Il secondo volume, “I vescovi guerrieri in Toscana” di Luca Mazzi (Editrice Zona) racconta invece il medioevo attraverso alcuni dei suoi protagonisti: i vescovi impegnati in sanguinose contese per il dominio del centro Italia. Queste pagine ne raccontano la storia affascinante e gloriosa, dal 1052 al 1327. Uguccione della Faggiola, Farinata degli Uberti, Castruccio Castracani, Buonconte da Montefeltro, Amerigo da Narbona, solo per citarne alcuni, sono stati al centro di guerre e complotti. E tra questi i vescovi di Arezzo furono i più audaci e combattivi: Guglielmo degli Ubertini e Guido Tarlati coltivarono il sogno di un’egemonia aretina sulle eterne nemiche Siena e Firenze, e in nome di quel sogno tinsero di leggenda la storia dei loro tempi. L’ultimo libro, “San Galgano e la spada nella roccia” (Edizioni Cantagalli) di Franco Cardini, affronta invece l’aspetto leggendario del medioevo a partire dalla figura di San Galgano. Il santo, i luoghi dove visse, le testimonianze che ci ha lasciato danno alla storia un alone mistico. E ciò che più colpisce è il senso del mistero che pervade il lettore, trascinato in una dimensione storica e leggendaria insieme.

Simona Trevisi

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