Inaugurata alla fine di luglio, la mostra “Open Mind – La bisaccia del pellegrino” dell’artista americano Justin Peyser ha occupato gli spazi ampi e luminosi degli Horti Leonini a San Quirico d’Orcia per tutta l’estate e fino a domenica 4 ottobre.
Nell’arte il senso della via Francigena - Le opere di Peyser, in buona parte realizzate espressamente per questa esposizione, hanno avuto l’apprezzamento convinto di critici d’arte e del pubblico che, numeroso, ha visitato gli Horti Leonini. Il tema di quest’anno – La bisaccia del pellegrino – si collega alla posizione di San Quirico d’Orcia sull’antica via Francigena. Il borgo è ricordato fin dall’anno 990 nell’itinerario di Sigeric, l’abate di Canterbury che percorse la strada attraverso la Francia fino a Roma e che, lungo la via del ritorno, annotò nel suo diario le mansiones presso cui si era fermato. Fra queste Sce Quiric appunto, l’odierna San Quirico. L’artista americano ha interpretato il tema della bisaccia come un elemento del tutto spirituale, vuoto di cibo e vettovaglie, ma senz’altro carico di attese, speranze, desideri che accompagnano sempre l’uomo lungo il cammino impervio della vita.
Open Mind - Al culmine della scala rinascimentale che collega il parterre degli Horti Leonini con il prato superiore tagliando in due il selvatico, Justin Peyser ha posizionato una enorme testa di acciaio dentro la quale il visitatore è invitato a sostare, a sedersi, e a raccogliersi in meditazione. Una “Mente aperta” dunque dentro la quale liberare anche la propria mente, aprirsi alle diversità e alle difficoltà di un tempo, il nostro, certamente non facile da attraversare. E l’invito dell’artista americano è stato accolto. Si sono visti bambini entrare curiosi nella testa di lamiere, ma anche adulti e lì rimanere anche a lungo, immersi in chissà quale loro pensiero. Molto apprezzata anche la “processione” di personaggi lungo l’asse centrale del giardino. Una mostra nella mostra che si richiama al tema della Diaspora, se vogliamo il primo grande pellegrinaggio storico, una dispersione dolorosa e una ricerca di terra promessa ancor oggi irrealizzata. Una lunga fila di personaggi e di oggetti che hanno fatto corteo negli Horti insieme alla grande statua in marmo di Cosimo III dei Medici posta al centro. Ancora pochi giorni per visitare la mostra e per apprezzare la bellezza dell’opera di Peyser, poi si comincerà a pensare all’edizione del 2016.
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