Of Scatterlings and Stakeholders. Lucilla Spini indaga le azioni da intrapendere per uno sviluppo sostenibile

Firenze il 02/03/2021 - Redazione
Quando si cerca di mobilitare un’azione collettiva, l’immensa diversità che caratterizza l’umanità rende difficile collocare le persone in categorie che siano veramente rappresentative. Questo è particolarmente difficile quando l’azione collettiva è quella necessaria per il raggiungimento dello sviluppo sostenibile a cui tutti devono contribuire, non solo i governi e le organizzazioni internazionali, ma tutte le parti interessate anche quelle non-governative: i cosiddetti stakeholder. Ad approfondire questa riflessione il libro di Lucilla Spini dal titolo “Of Scatterlings and Stakeholders: diversity, inclusion and transnational governance for sustainable development” (Pontecorboli) che propone un ragionamento sul termine stakeholder, partendo dal fatto che è un termine di confine che è stato inizialmente usato nel mondo del business e delle Società per Azioni, ma che oggi è utilizzato da più settori e si è allargato a diverse interpretazioni.

Nel contesto delle attività dello sviluppo sostenibile, il termine è diventato quasi una “parola d’ordine”, anche in mancanza di una vera prioria definizione. In particolare, si fa luce sugli usi attuali e le interpretazioni correnti di questa parola attraverso una lente storica sui più importanti avvenimenti legati alla sostenibilità (es. Commission Brundtland e Summit della Terra), per poi procedere ad un’analisi più approfondita del testo dell’Agenda 2030 con i suoi Obbiettivi dello Sviluppo Sostenibile e del sistema di governance che permette ai cosiddetti stakeholder di partecipare attivamente al monitoraggio e all’implementazione dell’Agenda 2030 a livello globale.

Uno degli obiettivi che l’autrice si pone è quello di far riflettere sull’importanza della governance transnazionale nel contesto delle Nazioni Unite in cui attori non-governativi possono, e devono, portare la loro voce ed il loro contributo per spingere i governi ad attuare l’Agenda 2030 in maniera equa e inclusiva. Il libro intende stimolare nuove considerazioni ed azioni affinché il maggior numero di organizzazioni e di persone possano essere sempre più coinvolte come stakeholder all’interno del dialogo internazionale.  In questo contesto, sono fornite indicazioni e riferimenti sui gruppi esistenti (es. Major Group for Children and Youth e Women’s Major Group) ed anche considerazioni su alcune macroscopiche assenze nelle varie categorie di stakeholder

L’uso, esplicitato nel titolo, del termine contrapposto scatterling, tratto dalla canzone “Scatterlings of Africa” di Johnny Clegg (cantautore sudafricano, antropologo e attivista anti-apartheid, a cui è dedicato il libro), vuol sottolineare la necessità e l’urgenza di un’azione globale che garantisca una reale partecipazione a tutti, sia a coloro che sono già consapevoli di dover contribuire al raggiungimento dello sviluppo sostenibile che a quanti ancora non si sentono parte di questa azione collettiva e globale. Il volume non si limita, infatti, a considerazioni teoriche, ma offre indicazioni utili e pratiche per poter accedere e inserirsi in questo dialogo globale, perché come Lucilla Spini a conclusione del suo scritto: “Nessuno deve essere lasciato indietro. Tutti sono necessari”.
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