Qualche giorno fa, a margine della bella e frequentatissima cerimonia di premiazione del Concorso di scrittura ‘O’pport’unità‘ abbiamo avuto la gradita sorpresa di conoscere
Matilde Brogi, quattordici anni pieni di freschezza ed entusiasmo, che ha vinto sbaragliando la concorrenza con la fiaba “Manintasca”. Per chi la volesse ascoltare dalla sua viva voce consigliamo di portarsi sul minuto 50 circa della registrazione (
https://massimilianobellavista.wordpress.com/2021/03/07/la-diretta-di-oggi-tante-persone-e-tanta-voglia-di-parole-ora-piu-che-mai/ (in questo articolo riproduciamo solo la parte che lei ha letto, essendo il testo nel suo complesso oggetto di una prossima pubblicazione). Ma non è tanto o solo la fiaba in sé - pur molto bella e originale, una fiaba pensata per i bambini di oggi che saranno i nonni di domani - che ci ha colpito, bensì la maturità e la capacità mostrate da Matilde nello scriverla e nel leggerla. Si capiva subito che dietro c’erano doti non comuni e una speciale passione per la lettura, quindi non potevamo davvero non intervistarla. E crediamo che quello che ne è uscito sia molto interessante, anche in considerazione di un momento storico critico quale quello che stiamo vivendo, che proprio sui giovani dell’età di Matilde si sta abbattendo come un macigno. Se nonostante tutto la parola scritta e letta può aiutare a far crescere una generazione con questo tipo di rappresentanti e questo spirito, allora ce la possiamo davvero fare! Grazie Matilde, con l’augurio di sempre maggiori successi.
Quali sono le tue letture preferite? Di che genere prevalente, se c’è? Mi sapresti dare due titoli letti negli ultimi tempi?
“Non ho un genere letterario preferito, ma in base al mio umore mi piace leggere libri di narrativa dedicati ai ragazzi, come quello dell’autrice Sabrina Rondinelli intitolato
Camminare Correre Volare o storici come
Se questo è un uomo di Primo Levi. Ultimamente ho letto
Noi i ragazzi dello zoo di Berlino di Christiane V. Felscherinow che mi ha appassionato, ma anche sconvolto perché a tratti è molto forte. Adesso sto leggendo
Nel mare ci sono i coccodrilli di Fabio Geda e mi sta piacendo molto. Spesso la sera leggo storie a voce alta a mia sorella che frequenta la prima elementare e che fin da piccolissima si è mostrata appassionata all’ascolto delle fiabe”.
Scrivi spesso? Da dove trai spunto per storie come quella che ha vinto il concorso?
“Dalla terza elementare ho iniziato a scrivere alcuni racconti di avventure o fiabe ma prima d’ora non avevo mai partecipato ad un concorso di scrittura. Riguardo alla fiaba
Manintasca ho preso spunto dal titolo del concorso vale a dire
La crisi come opportunità di miglioramento, cambiamento e crescita… ho pensato che anche noi stiamo vivendo un momento di crisi a causa del Covid. Ho riflettuto sul fatto che anche noi come i bambini abbiamo bisogno di credere in un lieto fine, come accade sempre nelle fiabe. Il primo passo è stato la scelta della protagonista, attribuirle un’età, un volto, delle caratteristiche… mi sono immaginata di essere io stessa il personaggio principale della fiaba e di calarmi nei suoi panni, provando così le sue stesse emozioni… Mi sono ispirata anche alla leggenda natalizia della Renna Rudolph la quale inizialmente veniva presa in giro dalle sue compagne a causa del suo naso eccessivamente rosso ma che in una notte di nebbia fu scelta proprio per questa sua caratteristica da Babbo Natale per illuminare il cammino. Questo per me era un chiaro esempio di disabilità che diventa un’opportunità. Quindi posso dire di essermi ispirata anche a questa storia”.
Come stai vivendo questo difficile momento che dura da un anno ormai? Cosa ti da forza e cosa ti manca? Leggere ti aiuta a superare la noia, stanchezza o i momenti più tristi?
“In questo difficile anno si sono alternati momenti di sconforto dovuti al fatto che le lezioni in presenza fossero state sospese così come lo sport, che per me è molto importante o semplicemente le uscite con gli amici a momenti in cui ho cercato di non abbattermi ma di tirare fuori tutta la mia vitalità. Un po’ come
Manintasca ho cercato di dedicare il mio tempo libero a preparare torte e a suonare il pianoforte…”.
Come vedi il tuo futuro? Cosa ti piacerebbe fare come studio? Continuerai a scrivere?
“Leggere è un’attività rilassante a cui mi dedico soprattutto la sera quando non ho il permesso di usare il telefono. Come percorso di studio ho scelto il liceo Scienze Umane con indirizzo musicale che mi darà l’opportunità di studiare anche musicoterapia. Non so con esattezza cosa voglio fare da grande: certi giorni penso di diventare una fisioterapista altri un’insegnante; in ogni caso la mia famiglia mi lascia libera di ascoltare la mia voce interiore. In questi anni ho sempre scritto per trovare risposta ad un bisogno di comunicare le mie idee, fantasie ed emozioni; non so se continuerò a scrivere, ma posso solo augurarmi di farlo”.