L’Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano scende in piazza dal 16 al 19 settembre 2021 con
Nessuna storia è piccola, 37
a edizione del Premio Pieve Saverio Tutino: quattro giornate dedicate all’unicità di ogni singola vita, al racconto di sé come atto di resistenza nei passaggi cruciali della Storia collettiva. Non è piccola di certo la storia del fondatore dell’Archivio dei diari, scomparso dieci anni fa.
Saverio Tutino sarà ricordato in diversi momenti del Premio fin dall’incontro che il 16 settembre aprirà l’edizione 2021, con l’affetto e lo spirito critico di un amico e sodale, l’antropologo
Pietro Clemente. Scrittore e cronista, come preferiva definirsi, Tutino ha raccontato su giornali e in diari privati le esperienze straordinarie di una vita intensa: dalla resistenza, combattuta con il nome di battaglia "Nerio", alla Cina di
Mao, alle rivoluzioni in America Latina, al mondo di tutti i giorni. C’è molto, del mondo descritto e interrogato da Tutino, nei 20 appuntamenti in programma e negli 8 diari in finale quest’anno.
Questi scritti raccontano un pezzo della storia italiana lunga quasi due secoli.
Gervasio Innocenti, oggi sessantanovenne, riflette sulla pratica diaristica stessa (
A casa del nonno, 2015-2020), intrapresa nelle lunghe giornate trascorse accanto al padre anziano. Ma il mosaico di storie tra cui sarà nominato il vincitore del Premio il 19 settembre ha un suo inizio ideale nel 1848, nelle lettere infuocate di
Federigo Dalgas (
Contro il “popolo re”), affresco di un’Italia non ancora unita e attraversata da passioni patriottiche; e si estende agli anni del secondo conflitto mondiale nelle memorie di
Federico Hermanin de Reichenfeld (
Una vita per l’arte, 1880-1950), critico d’arte e museologo, costretto a lasciare i suoi incarichi nel dopoguerra nonostante gli sforzi spesi nel periodo bellico per preservare il patrimonio artistico dai saccheggi; di
Ines Ghiron (
Le vite di Ines, 1917-1974), una donna che ha attraversato decine di scenari nei quali sfilano personaggi come Primo Levi, Rita Levi Montalcini, Ugo La Malfa, Vittorio Foa, solo per citarne alcuni; di
Tealdo Tealdi (
La passione di Firenze, 1944-1945), impiegato della Soprintendenza, che guarda con apprensione al destino del patrimonio artistico fiorentino quando la liberazione della città è imminente, e che, come molti, non vede ancora marcato il confine tra giusto e sbagliato. Sentimenti contrastanti che inquietano anche
Furio Aceto (
Comandante Aceto, 1943-1985), ufficiale dell’esercito regio, nel passaggio alla lotta partigiana. Lo scenario bellico filtra come motore di cambiamenti sociali epocali in altri due scritti: nell’epistolario di
Rina Ferri e
Brunero Zaghi, due giovani innamorati separati dalla guerra che, adulti e profondamente cambiati, ritrovano il loro rapporto grazie a un intenso rapporto epistolare (
Il pane che è tuo, 1951-1954) tenacemente mantenuto a chilometri di distanza; nella brillante autobiografia (
Più della guerra il collegio, 1931-1975) di
Rodolfo Santovetti, dove la grande storia irrompe a più riprese: dalla caduta del fascismo alle avventure imprenditoriali nei mondi nuovi dell’industria cinematografica e della finanza.
Bambini in guerra nei diari diventati libri, novità editoriali al Premio Pieve 2021 - Il ricordo della guerra, delle sue ricadute sulle giovani generazioni, è affiorato negli ultimi mesi in molti dibattiti pubblici.
Patrizia Gabrielli, storica e docente universitaria, offre una articolata riflessione condotta attraverso diari di bambini, privati dell’infanzia, nel volume
Se verrà la guerra chi ci salverà? (il Mulino, 2021), presentato con il giornalista
Nicola Saldutti;
Jean Paul Habimana era un bambino durante il genocidio in Ruanda. La sua testimonianza ha partecipato al Premio 2020, ora è il libro
Nonostante la paura grazie all’editore Terre di mezzo (2021). Intervengono
Marcello Flores e Alessandro Triulzi; è una guerra non ufficiale ma con conseguenze altrettanto dolorose quella di
Tania Ferrucci negli anni dell’adolescenza. La sua memoria
Nei miei okki -un complesso percorso di comprensione della propria diversità- ha vinto il Premio Pieve 2020. A settembre sarà in libreria (Terre di mezzo, 2021), ne parleranno al Premio
Guido Barbieri, autore della postfazione del libro, e la giornalista
Monica D’Onofrio.
DIMMI-Diari Multimediali Migranti -
Basta un vento lieve (Terre di mezzo, 2021) è il quarto volume del concorso DiMMI, tema dell’incontro condotto da
Alessandro Triulzi e
Antonio Damasco, con
Paule Roberta Yao e
Michele Colucci. Il libro raccoglie le testimonianze dei quattordici vincitori della scorsa edizione, che si racconteranno al pubblico prima di accogliere e di presentare, essi stessi, i premiati della nuova edizione.
Diari alla radio . Tutino diceva che le storie vanno ascoltate. Il racconto audio promosso dal Premio Lucia - lanciato nel 2020 da Radio Papesse con la Fondazione Archivio Diaristico Nazionale - restituisce la complessità e il carattere privato delle storie raccolte in archivio. Lo dimostrano i primi due lavori prodotti grazie alla prima edizione del premio:
Diario di una fenice irrequieta di Caterina Minni e
Un estremo atto d’amore di
Claudio Foschini, presentati al Premio assieme agli autori dei racconti radiofonici.
Diari a Teatro - Il tema ancora attuale dell’isolamento arriva in teatro con il
Manuale di sopravvivenza di
Mario Perrotta, una delle voci più significative del teatro contemporaneo italiano. Nato da un’idea del Piccolo museo del diario, tramesso da Rai Radio3 nei giorni del confinamento, il
Manuale dà voce a
Terra matta di
Vincenzo Rabito, memorie di un cantoniere semianalfabeta. Viene finalmente interpretato dal vivo per il Premio Pieve, anticipato da un incontro dell’interprete con l’editor Einaudi
Paola Gallo. Si rifà a un singolare diario
Valentina Minzoni, autrice e interprete della pièce
Appena prima. Il diario della nonna, fatto di date di importanti accadimenti comunicati dai telegiornali, e curiosamente ispirato dai rotoli di carta Scottex, finché la nonna è riuscita a mantenere viva la memoria.
Risonanze è la performance teatrale di
Andrea Biagiotti, interprete in scena con
Donatella Allegro. È un omaggio a
Saverio Tutino, fatto di pagine lette ad alta voce, senza mediazioni drammaturgiche, attraverso alcuni dei 9.000 diari conservati a Pieve Santo Stefano.
Il premio - L’attenzione alla memoria, l’etica nel lavoro giornalistico, i temi caldi dell’attualità, determinano tutti gli anni la scelta dei vincitori dei Premi Tutino giornalista e Città del diario. I nomi dei due intellettuali ai quali l’Archivio ha assegnato i due premi saranno comunicati nel mese di agosto, assieme ai Premi speciali al Miglior manoscritto e
Giuseppe Bartolomei, riconoscimenti particolarmente cari alla Commissione di lettura. L’opera ritenuta più̀ meritevole dalla Giuria nazionale, fra le otto finaliste, è premiata con 1.000€ e la pubblicazione del testo, a cura della casa editrice Terre di mezzo. Direzione artistica:
Guido Barbieri,
Camillo Brezzi,
Natalia Cangi,
Nicola Maranesi. La Giuria nazionale:
Guido Barbieri,
Camillo Brezzi,
Natalia Cangi, Gabriella D’Ina,
Patrizia Gabrielli,
Paola Gallo,
Antonio Gibelli,
Roberta Marchetti,
Melania G. Mazzucco,
Annalena Monetti,
Maria Rita Parsi,
Stefano Pivato, Sara Ragusa. Di particolare interesse sarà la tavola rotonda attorno alla quale si discuteranno i temi del Premio. Intervengono
Tiziano Bonini,
Patrizia Gabrielli,
Gianluca Gatta,
Monica Massari,
Maurizio Torchio.
Info - Fondazione Archivio Diaristico Nazionale +39 0575 797 731, +39 366 931 6981,
prenotazioni@archiviodiari.it. Accesso con GREEN PASS - in vigore dal 6 agosto 2021 In base al Decreto Legge n.105 del 23 luglio 2021