Nel segno della mimosa. In amore non ci sono metà

il 07/03/2011 - Redazione

A volte il linguaggio può tradire anche le buone intenzioni. Capita, infatti, di usare compiaciute espressioni attraverso cui traspaiono mentalità, pregiudizi, ambiguità che vanno come a smentire quanto, invece, si intenderebbe far passare di noi per procacciarci le moine dell’altrui approvazione. La lingua usurata della quotidianità ne offre un ampio repertorio. Pensiamo a quello zuccheroso “la mia dolce metà”, per alludere ai nostri partner in amore senza i quali – a detta di ovvietà – ci mancherebbe un buon cinquanta per cento ad essere “interi”. Sù via, ma quale “metà”! Nel rapporto uomo/donna (solitamente a quello facciamo riferimento) non si procede certo per “assemblaggio”, non ci si “acquisisce” al fine di guadagnare una completezza, poiché l’uno e l’altra sono in sé persone differenti e già compiute. Dunque, al di là della smanceria, parlare di “dolce metà” pare rivelare più un’idea di possesso che di reciproca appartenenza, quale è da ritenersi un tenero e maturo rapporto di coppia. L’amore di un uomo e di una donna non è affatto una somma, anche se – bizzarra algebra del sentimento amoroso – quando uno dei due viene a mancare, si avverte, eccome, il computo della sottrazione.

Clicca qui per leggere l'editoriale completo nel Blog di Oliveto

Luigi Oliveto

Torna Indietro

NEWS

Libri

x

Continuando la navigazione o chiudendo questa finestra, accetti l'utilizzo dei cookies.

Questo sito o gli strumenti terzi qui utilizzati utilizzano cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione, acconsenti all’uso dei cookie.

Accetto Cookie Policy
X
x