Napoli incontra Firenze nei Presepi e nella Divina Commedia di Antonio Maria Esposito. Se ne parla il 16 novembre
Firenze il 14/11/2022 - Redazione
Un incontro all’insegna dell’arte che genera tenerezza e stupore, tra creazione umana e Creazione divina, dove il vasto cosmo dantesco e l’immenso amore del Natale sono racchiusi in un guscio di noce, un nocciolo di ciliegio, un semino di canapa. Vale la pena mercoledì 16 novembre di affrontare il cammino fino al silenzio della Certosa del Galluzzo (via della Certosa 1), per assistere alle 17.30 all’esposizione in anteprima assoluta fuori dai confini della Campania delle minuscole opere in miniatura di Antonio Maria Esposito, dedicate al tema della Natività e alla Divina Commedia, e alla presentazione dei due volumi che la casa editrice Olschki ha dedicato a tale mirabile esempio d’arte spirituale. Ad accompagnarci in questa esplorazione, Silvia Corsi Andreani e Léa Vagner del Museodivino di Napoli e il fotografo Giorgio Cossu, in compagnia di studiosi e critici che hanno partecipato alla scoperta di queste “micromeraviglie” quali lo storico dell’arte Marco Collareta e l’italianista Carlo Ossola. Sarà presente l’editore Daniele Olschki.
Le opere - Goccioline di pittura a olio, granelli di polpa di pera, frammenti di muschio, sono i semplici materiali da cui, nel silenzio del suo studiolo e lontano dagli sguardi del mondo, il sacerdote stabiese Antonio Maria Esposito creò nella seconda metà del ‘900, come esercizio di pazienza e preghiera, un intero cosmo di personaggi evangelici e danteschi che affollano vasti paesaggi, incredibilmente posti all’interno di gusci e semini: dotati di una lente d’ingrandimento scopriamo millimetriche e dinamiche sculture di pastori in corsa verso la capanna del Bambin Gesù e filiformi anime, dannate e quasi trasmutate in serpenti, oppure salve e volenterose in ascesa sulla montagna del Purgatorio – sul costone di un guscio di noce. Le gioiose e luminose Natività di “don Antonio”, come lo chiamavano i pochi amici a cui le mostrò quand’era in vita, sono state scelte nel 2020 a corredo iconografico della fortunata riedizione critica delle Novene di Natale di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori - figura questa di ampio respiro e di alto profilo teologico e culturale, che seppe al contempo “farsi piccolo”, adattando la sua perfetta retorica al registro umile del popolo – si pensi al suo semplice canto “Tu scendi dalle stelle”, che accompagna ancor oggi il nostro Natale.
Il secondo volume che si presenta alla Certosa, interamente realizzato con il contributo del comitato per le celebrazioni dantesche del 2021, guida invece il lettore nella stupefacente Divina Commedia che Esposito realizzò in 42 gusci di noce, dove l’illustrazione di Doré pare incontrare il Novecento di Giacometti in un confronto vivo e creativo con la poesia dantesca e con gli artisti ad essa ispirati. Le peculiarità di quest’opera riassunte nel sottotitolo “miniatura, scultura e spiritualità” vengono anche esplorate in rapporto alla Commedia stessa nel ricco apparato critico che spazia dai miniaturisti medievali ai primi romantici, da August Rodin a Virginia Woolf, alla ricerca dello sguardo unico che ogni lettore imprime sulle pagine del “proprio” Dante. Ogni visitatore sarà dotato di una lente d’ingrandimento e di una torcia per ammirare sei tra le opere presepiali e sei tra le noci dantesche di Antonio Maria Esposito – tra cui la minuscola natività in seme di canapa di 3 millimetri e l’unica opera dedicata dall’artista al Paradiso.
Info e prenotazioni – t. 055 204 9226 cel. 3394640080 | Ingresso libero all’esposizione “I Presepi e la Divina Commedia di Antonio Maria Esposito”, evento unico e limitato dalle ore 17 alle ore 20 del 16 novembre.
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