Napoleone in 20 parole. Se ne parla con Ernesto Ferrero in diretta Facebook

Firenze il 03/05/2021 - Redazione
Un saggio che si legge come un romanzo e illumina in modo originale il Napoleone meno noto e più significativo: il poeta dell'azione, lo statista e manager che a duecento anni di distanza ha ancora molto da insegnare. Si tratta del libro di Ernesto Ferrero “Napoleone in 20 parole” (Einaudi) che sarà presentato martedì 4 maggio alle 18.30. Dialoga con l'autore Gian Arturo Ferrari. Evento in diretta sulla pagina Facebook Libraccio.
 
Il libro - Il mito di Napoleone, «l'uomo che suonava la musica dell'avvenire», continua a coinvolgere e intrigare sempre nuove generazioni. Di che cosa è fatta la sua eccezionalità? Come si è sviluppata e che cosa ha prodotto? Dopo N. (Premio Strega 2000), che racconta i dieci mesi dell'Elba, Ernesto Ferrero ha continuato a indagarne gli aspetti che possono rivelarlo meglio e che ci toccano più da vicino: le inesauribili capacità organizzative, le tecniche di comunicazione, la progettualità visionaria, l'introduzione della meritocrazia, il culto del budget, le politiche economiche e culturali, l'attenzione per l'arte e per il libro, la rifondazione della macchina dello Stato, a partire dal Codice civile. Con una narrazione incalzante e in un fitto intreccio di storie e personaggi, il libro condensa in venti temi-chiave le ragioni di un'ascesa e di una caduta fuori misura (dalla prima campagna d'Italia all'Egitto, dalla Russia a Waterloo, all'esilio sull'isola di Sant'Elena) e i retroscena di un «sistema operativo» che fa di Napoleone il fondatore della modernità.
 
L’autore - Ernesto Ferrero inizia a lavorare nell'editoria nel 1963, quando diventa il responsabile dell'ufficio stampa della Casa Editrice Einaudi. Alla fine degli anni '70 Ferrero è direttore letterario della Einaudi; negli anni '84-'89 è direttore editoriale. Altre esperienze di lavoro lo vedranno segretario generale della Boringhieri, direttore editoriale in Garzanti e direttore letterario presso Mondadori. Nel 1998 è chiamato a dirigere la Fiera Internazionale del libro di Torino (Fiera del Libro). I suoi interessi di saggista si indirizzano alla linguistica e alla critica letteraria. Nel 1972 pubblica I gerghi della mala dal '400 a oggi (Oscar Mondadori, Premio Viareggio Opera prima), poi interamente ripensato, aggiornato e ampliato nel Dizionario storico dei gerghi italiani (Mondadori, 1991).
 
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