Storico della letteratura e saggista, è morto a 89 anni Alberto Asor Rosa, romano di nascita ma toscano d’adozione visto che aveva scelto Monticchiello, frazione di Pienza, come suo buen retiro. Professore di letteratura italiana alla Sapienza di Roma, è stato uno dei grandi studiosi della letteratura italiana, ha ideato e diretto la monumentale “Storia della letteratura” Einaudi, tante monografie e corsi universitari. L'esordio di Asor Rosa come studioso avvenne con ''Scrittori e popolo'' del '65. Stesso taglio ideologico ebbe il suo successivo studio su ''Thomas Mann o dell'ambiguita' borghese'' del '71. Saggi e articoli sono raccolti in ''Intellettuali e classe operaia'', ''Le due società'', ''L'ultimo paradosso''. Del '92 è ''Fuori dell'Occidente, ovvero ragionamento sull'Apocalisse''. È invece del 2002 il romanzo autobiografico ''L'alba di un mondo nuovo'', in cui Asor Rosa racconta gli anni dell'infanzia e della prima giovinezza nel periodo che va dal 1938 alla Liberazione. Tra gli ultimi suoi lavori ricordiamo “Machiavelli e l'Italia. Resoconto di una disfatta” del 2019, “Scritture critiche e d'invenzione” del 2020, “L'eroe virile. Saggio su Joseph Conrad” del 2021.

“Asor Rosa è stato un protagonista della cultura italiana anche grazie all’impegno portato avanti in politica e per la società: a lui, come a un’intera generazione di intellettuali progressisti e rigorosi, si deve l’impronta che ha forgiato una vena importante del pensiero e della passione civile nel nostro paese”. Così il presidente Eugenio Giani commenta la scomparsa di Alberto Asor Rosa, di cui ricorda il rapporto privilegiato con la Toscana: “Salutiamo un grande toscano di adozione, un uomo che ha speso energia e amore per la nostra regione e in particolare per la Val d'Orcia”.