Monteriggioni prima del Castello. La mostra che ripercorre la comunità etrusca in Valdelsa

Monteriggioni il 27/03/2019 - Redazione
Venerdì 29 marzo, alle ore 17, la Sala Sant’Ansano del Complesso museale Santa Maria della Scala, a Siena, ospiterà la presentazione del catalogo del percorso espositivo “Monteriggioni prima del Castello. Una comunità etrusca in Valdelsa”, allestito fino al 23 aprile nel complesso monumentale di Abbadia Isola.
 
L’evento - Il percorso espositivo “Monteriggioni prima del Castello. Una comunità etrusca in Valdelsa” è il punto di partenza per una nuova stagione di ricerche e il primo atto di un programma di valorizzazione del patrimonio culturale del Comune di Monteriggioni basato su un protocollo d’intesa sottoscritto con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo (SABAP-SI). Si tratta di uno degli appuntamenti di un progetto incentrato su varie iniziative sostenute da partner quali l’Università degli Studi di Siena, il Museo Archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli” di Colle di Val d’Elsa, il Polo Museale della Toscana e l’Antikensammlung di Berlino. Il percorso espositivo dedicato alla Monteriggioni etrusca propone un viaggio nella storia più antica del territorio, dall’età del Ferro (IX secolo a.C.) al tardo ellenismo (II-I secolo a.C.), accompagnato da approfondimenti dedicati alla cultura, alla scrittura e al rituale funerario e delle sepolture. Il percorso è articolato in quattro sezioni e riunisce una selezione di oltre 250 reperti provenienti dai musei archeologici di Colle di Val d’Elsa, Firenze e Volterra affiancati da installazioni multimediali, ricostruzioni in 3D di reperti ceduti agli inizi del Novecento alla Antikensammlung di Berlino e pezzi alla loro prima esposizione pubblica. A giocare il ruolo di protagonista principale è la tomba della famiglia aristocratica dei Calisna Sepu, tornata “a casa” dopo essere stata rinvenuta intatta nel 1893 vicino Monteriggioni con il suo ricco corredo funerario, al centro, poi, di mercati collezionisti e antiquari che hanno portato in altri musei italiani e stranieri vasi di ceramica, vasellame e specchi in bronzo, strumenti in osso, armi, monete, oreficerie e altri reperti significativi per comprendere la vita dell’epoca. 
 
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