Modernismo russo in mostra a Firenze con 130 opere

il 30/09/2013 - Redazione

L’avanguardia russa arriva a Firenze. Fino al 19 gennaio Palazzo Strozzi ospita la mostra ''L'Avanguardia russa, la Siberia e l'Oriente. Kandinsky, Malevic, Filonov, Goncarova'', la prima rassegna internazionale a riconoscere l'importanza fondamentale delle fonti orientali ed eurasiatiche nel Modernismo russo.

La mostra - La rassegna sviluppa attraverso 130 opere (79 dipinti, acquerelli e disegni; 15 sculture e 36 tra oggetti del repertorio etnoantropologico e incisioni popolari) la complessa relazione fra l'arte russa e l'Oriente, attraverso pittori famosissimi come Wassily Kandinsky, Kazimir Malevic, Natalja Goncarova, Michail Larionov, Leon Bakst, Alexandre Benois, Pavel Filonov, che influenzarono lo sviluppo dell'arte moderna ormai un secolo fa. A cura di John E. Bowlt (University of Southern California, Los Angeles), Nicoletta Misler (Università di Napoli l'Orientale) ed Evgenia Petrova (Deputy Director for Academic Research, State Russian Museum, St. Petersburg) con l'assistenza di un gruppo di consulenti internazionali, la mostra intende ricreare per il visitatore l'atmosfera ''altra'' in cui artisti quali Kandinsky, Konenkov e Malevic svilupparono i propri sistemi visivi, organizzarono le loro mostre e interpretarono le ricche e variegate culture dell'Oriente. L'allestimento di Luigi Cupellini (che include un ampio apparato didattico) consente un dialogo tra opere degli artisti russi dell'Avanguardia e repertorio etnoantropologico, mostrando le strette relazioni tra le diverse culture. Suddivisa in 11 sezioni, la mostra si apre sul lungo viaggio che - tra 1890 e 1891 - vide Nicola, futuro zar di tutte le Russie, giungere da Trieste a Vladivostok e da qui tornare via terra a San Pietroburgo attraversando gli immensi spazi della Siberia. Il 19 maggio 1891, alla vigilia del ritorno, lo zarevič inaugurò simbolicamente il punto finale della ferrovia transiberiana, gia' progettata ma non ancora ultimata. La spedizione era volta rafforzare le relazioni con i popoli della frontiera orientale dell'Impero, ma fu anche un viaggio iniziatico per il ventiduenne Nicola, che rese popolare in Russia la conoscenza di terre esotiche come India, Ceylon, Giava, Siam, Giappone, Cina, stabilendo i contatti del futuro zar con territori inesplorati e con i popoli ''minori'' e ''primitivi'' della Siberia. A ogni tappa del suo viaggio lo zar scambiava regali con le autorita' locali, e in seguito fu organizzata al Museo dell'Ermitage una mostra dei regali ricevuti, che resero popolari queste lontane culture. Numerosi artisti le cui opere sono presenti in mostra furono censurati a seguito della Rivoluzione del 1917: famoso il caso di Malevic che, dopo l'ascesa di Stalin, perse tutti i prestigiosi incarichi ottenuti e mori' in poverta'. L'esposizione delle sue opere fu proibita nell'Unione Sovietica e permessa nuovamente solo dal 1988

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