Medico e nello stesso tempo paziente. Giuseppe Alberti racconta in prima persona le sue “Due vite”

il 07/05/2010 - Redazione

"Sono un ex malato mentale, anzi un malato mentale, dal momento che questa condizione ti rimane appiccicata con la stessa forza di un sacramento per tutta la vita. Questo 'ex' suona falso, inoltre, perché il mio precario equilibrio si sorregge su una psicoterapia ormai trentennale e su una contemporanea terapia farmacologica pur variamente riaggiustata nel tempo. Non so ancora se l'avrò vinta fino alla fine dei miei giorni o se crollerò definitivamente nel caos". Così scrive Giuseppe Alberti, 66 anni, psichiatra di professione, nel romanzo Due vite (Mauro Pagliai Editore).

Giuseppe Alberti e la sua esperienza - La sua storia è una battaglia contro la follia, uno scontro dove il protagonista è allo stesso tempo medico e malato mentale.Un giovane neuropsichiatra, tormentato dall'incapacità di trovare un senso alla propria esistenza ("Mi sembrava di esistere - scrive l'autore - in una specie di caos in cui il mio essere non poteva ancorarsi al presente, travolto dal flusso del divenire"), si lascia travolgere dai ricordi che lentamente si trasformano in un viaggio verso una lucida follia. La fuga dalla realtà di un uomo in cui il punto di osservazione privilegiato è egli stesso, nel duplice ruolo di curante e paziente. Due vite parallele che si intrecciano, si affiancano, spesso collidono, fino alla tragica conclusione: "Una mattina mi sembrò di notare le saracinesche abbassate di un negozio lussuoso, con davanti la scritta 'chiuso per liquidazione totale'. Leggendo sorrisi tristemente perché pensavo alla mia vita esattamente come a quel negozio". Il libro di Alberti, che analizza e ricostruisce la pazzia dall'interno, riporta all'attenzione il tema sempre attuale della malattia mentale, offrendo anche originali spunti di riflessione. "Il matto è un uomo che soffre", scrive nella prefazione Enrico Rossi, neopresidente della Regione Toscana già assessore alla Sanità, "e questo lavoro può aiutare a liberare tutti, sani e malati, dal pregiudizio che la malattia mentale significhi essere fuori di sé".

Torna Indietro

NEWS

Libri

x

Continuando la navigazione o chiudendo questa finestra, accetti l'utilizzo dei cookies.

Questo sito o gli strumenti terzi qui utilizzati utilizzano cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione, acconsenti all’uso dei cookie.

Accetto Cookie Policy
X
x