“Mediatrici di sapienza”, in un libro il ritratto inedito della poetessa Christine de Pizan

il 12/11/2015 - Redazione
Sola perché unica, scandalosa perché fuori dalla scena. Sono solo alcuni dei tratti messi in rilievo nell’agire di Christine de Pizan, la cui parola si fa militante per essere sezionata, ascoltata e seguita fino al suo canto finale nel libro di Maria Alessandra Soleti “Mediatrici di Sapienza” (Orthotes Editrice). Il “cammino di lungo studio” è però percorso a ritroso, dall’ultima composizione in versi della poetessa si attraversa una parte della sua ricca produzione. Si avanza l’invito a cercare segni e idee condivise con precedenti figure femminili. Da una trama densa di fili da intrecciare, ne risulta un ritratto inedito della Pizan, una lettura innovativa dei suoi testi. Prima donna che compose in volgare per professione, che giunse a rappresentare sé nell’atto di scrivere in splendide miniature. Molti i suoi primati, anche se non fu una rivoluzionaria, né una pacifista nel senso moderno del termine. Questa “scriba ispirata” non è presentata neanche come una femminista ante-litteram. La protagonista del libro impugnò la penna come strumento di mediazione, si riconobbe nella guida della Sibilla, per annunciare un altro modo di avvicinarsi alla conoscenza. Christine agisce nella/con la scrittura come una poetessa, “storica ispirata”, pensatrice, come una sibilla, osò perfino sfiorare l’idea di un sacro al femminile: tutte posture che convergono e esplodono in una polifonia. Seule en tes faiz ou royaume de France. Sola, nel regno di Francia, nel fare quello che fai: ecco come Eustache Deschamps celebrava quella musa eloquente. Sola perché unica, eccezionale per sapere e coraggio.

L’autrice - Maria Alessandra Soleti si è laureata in Filosofia all’Università di Siena, con la discussione di una tesi su Margherita Porete che ha vinto il Premio “Grazia Zerman”, mentre la pubblicazione di tale ricerca ha ricevuto il Premio “Paese delle Donne” per la saggistica (Il Poligrafo, 2012). Dopo aver lavorato in campo editoriale come redattrice, ha conseguito il dottorato di ricerca con una dissertazione su Christine de Pizan, elaborata in parte all’estero. Ha pubblicato diversi saggi su figure femminile tardo medievali. Gli studi di genere sono approdati ad un Master, in occasione del quale ha iniziato a collaborare con la rivista “Noi Donne” (2012). Prosegue le proprie attività tra editoria e ricerca.
 
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