La storia dell’appassionato e quella del professionista. Due punti di vista diversi che, ognuno a proprio modo, contribuiscono entrambi al progresso del sapere storico. Carlo Bellugi, classe 1936, senese, per molti anni impiegato presso la “Banca Toscana” all’ufficio ispettorato, attualmente è pensionato e storico per passione. Ha sviluppato un interesse per la ricerca della verità in ambito storico, per quanto ardua e difficile. Ha pubblicato vari volumi di storia senese tra cui “La testa di santa Caterina” (Tipografia Senese). E Marco Merlo, classe 1978, torinese, laureato in storia medievale e dottore di ricerca in storia presso l’Università degli Studi di Siena, è attualmente assegnista di ricerca presso la Scuola Normale Superire di Pisa. Autore di molti articoli su riviste scientifiche specializzate, ha pubblicato il suo primo libro dal titolo “Le armi antiche”, scritto insieme a Carlo de Vita e Luca Tosin (Gangemi Editore).
La testa di Santa Caterina – “Un libro scomodo per gran parte della senesità” - ha sottolineato l’autore - “come spesso è scomoda la verità storica dei fatti”. Un libro che fa apparire la figura di Santa Caterina da Siena come una mistica che ha raggiunto la propria santità soprattutto grazie agli eventi storici che l’hanno coinvolta. “Un libro contro corrente che non è stato affatto apprezzato” - sottolinea Bellugi - “poiché i documenti storici sembrano aver meno peso ed importanza del sentimento popolare”. Caterina da Siena fu fatta santa dopo 82 anni dalla propria morte per intervento del Doge di Venezia, e al riguardo Enea Silvio Piccolomini disse che gli era giunta notizia che si richiedesse la santità della mistica senese. Non perché vi fossero degli atti veri e propri dunque, ma perché se ne richiedeva politicamente la sua santità. Inoltre negli atti del processo di santificazione, ben analizzati dall’autore, i miracoli sembrano essere labili e lasciano pensare a Santa Caterina come una costruzione politica del governo dei Nove che avevano bisogno di qualcosa o qualcuno che glorificasse anche dal punto di vista religioso il loro governo. “Un libro che non ha alcuna intenzione di sminuire la figura della patrona d’Italia e d’Europa” - sottolinea l’autore - “ma che al contempo non vuole però nemmeno mettere a tacere le molte testimonianze storiche ancora disponibili sulla Benincasa, tra l’altro tutti documenti ecclesiastici ufficiali e dunque a disposizione di chiunque voglia consultarli”.
Le armi antiche – “Una bibliografia ragionata sul tema delle armi antiche che nasce dal corpus di appunti del professor Carlo De Vita” - ci spiega il dottor Merlo - “una disciplina, quella oplologica, che in Italia vanta già una lunga tradizione ma che è stata sempre al di fuori dell’ambito accademico e che fino ad ora era sprovvista di una bussola per orientarvisi”. Dunque un volume che permette di muoversi con una certa agilità fra i titoli presenti in SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale). “Un’opera rivolta ai collezionisti di armi e testi sulle armi” - ci spiega l’autore - “ma anche un riferimento sicuro per quei professionisti non del settore che hanno necessità di trovare velocemente un riferimento bibliografico sul tema della armi antiche”. “Gli aspetti più fruibili per il pubblico profano” - continua Merlo - “sono i tre saggi introduttivi che abbiamo deciso di inserire nel volume. Il primo saggio riguarda gli scopi e gli obiettivi di questo libro che prede le mosse, come già detto, dagli appunti di Carlo De vita, accademico purtroppo scomparso di recente. Il secondo è invece sulla nascita della disciplina oplologica (disciplina che prende il nome dal termine Oplita, ovvero il fante greco), sulla sua storia e sui suoi aspetti più importanti e caratterizzanti. Infine il terzo ci parla del Servizio Bibliotecario Nazionale per capire cosa è, come funziona e come lo si può usare per ritracciare un libro nel minor tempo possibile. Insomma, uno strumento utile sia per il professionista che per il dilettante, una bussola che possa permettere di muoversi con più disinvoltura nel mare magnum dei titoli che riguardano il tema della guerra e delle armi antiche.
Duccio Rossi
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