Lo specchio della fatica. E’ il lavoro umano a configurare i luoghi

il 16/04/2012 - Redazione

Già verso il II secolo dopo Cristo esisteva in Italia la damnatio ad metalla, la crudele condanna ai lavori forzati in miniere e cave. Come a dire che quel lavoro era da ritenersi punitivo, espiatorio, comunque tremendo. E, se non altro per la fatica che richiede, tale è rimasto fino ai giorni nostri, conservando giustappunto il peso di una pena che dal corpo va a stremare tutto l’essere. Persino i luoghi, paesi, villaggi, case che vicino a miniere e cave sono sorti, paiono, nella loro condivisa umanità, non aver potuto prescindere da quanto una condizione di lavoro rendesse l’esistenza ruvida, scheggiata, essenziale. Quasi che all’azione dello scavo non restasse indenne la vita intera, le sue feriali modalità, i suoi affanni.

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