Libri censurati in Veneto - "Impossibile togliere Pennac da una biblioteca". Parla Marco Lisi

il 31/01/2011 - Redazione

Nei giorni scorsi l’assessore all’istruzione della Regione VenetoDonazzan ha “invitato” i dirigenti scolastici a non divulgare tra gli studenti i libri degli autori che, nel 2004, hanno firmato una petizione per la richiesta di liberazione di Cesare Battisti. In molti, forse in troppi a causa di altri clamori mediatici, forse in pochi tra coloro che amano i libri, hanno inevitabilmente parlato di censura. Al di sopra di qualsiasi valutazione politica e al di là di qualsiasi giudizio seulle motivazione addotte dall’assesore Donazzan, abbiamo cercato come SienaLibri di approfondire il difficile rapporto tra letteratura e potere, tra libri e libertà d’espressione ai giorni nostri. Lo abbiamo fatto con Marco Lisi, amministratore nelle vesti di sindaco di San Gimignano, oggi dirigente scolastico a Colle Val d’Elsa e soprattutto amante di libri e letteratura.

Qual è il suo parere in merito all'invito fatto dall'assessore Donazzan ai presidi scolastici del Veneto? – “Nello scempio quotidiano che viene fatto delle istituzioni questa è solo l’ultima perla, anzi purtroppo è già la penultima. Questi assessori (Speranzon e Donazzan) in cerca di visibilità che vogliono vietare la lettura di alcuni libri nelle scuole non per il loro contenuto, ma per prese di posizione politiche o semplicemente civili, dei loro autori, mi auguro sinceramente che abbiano voluto solo mettersi in mostra con i loro capi e capetti in generale ignoranti come loro. Non è la prima volta che succede. Certo è inquietante che si proponga proprio alle scuole e alle biblioteche pubbliche, dove la libertà è elemento fondante proprio perché pubbliche, di mettere all’indice autori sgraditi o che semplicemente hanno una opinione diversa o atteggiamenti non condivisibili. La storia ci insegna che con queste prese di posizione si sa da dove si comincia e non si sa, o si sa troppo bene, dove si finisce. Non condivido una parola della difesa di Battisti fatta da Fred Vargas (sono tra quelli che pensa che Battisti non sia altro che un delinquente comune che dovrebbe essere estradato in Italia per scontare le condanne che gli sono state inflitte) e non so per quali motivi Daniel Pennac abbia preso la stessa posizione, ma come si fa a togliere “Come un romanzo” dallo scaffale della biblioteca? Impossibile”.

Come valuta le risposte date dai presidi, dagli organi di stampa nazionali e dalle voci più autorevoli della cultura in Italia? – “L’Italia è un paese in declino, non solo economico, ma non è ancora un paese senza speranza”.

Non si educa censurando idee e parole, ma con la conoscenza critica di esse. La scuola come può aiutare a far questo? – “La libertà d’insegnamento è il caposaldo della scuola pubblica. La conoscenza critica, l’analisi problematica è lo strumento democratico per la crescita intellettuale e morale degli studenti. Senza censure a priori anche se naturalmente non tutte le questioni possono essere affrontate nella stessa maniera ed molte sono difficili da affrontare. E tanto per stare in tema nemmeno l’educazione sessuale può essere censurata, anche se in questo caso non si trattava di qualche assessore di seconda fila”.

E’ pur vero che la quantità di informazioni e conoscenze a cui oggi è possibile accedere richiede, in termini educativi, per lo meno azioni di guida. In quali forme? – “Più vasta, rapida e complessa è la diffusione delle informazioni, che oggi è immediatamente globale, più difficile diventa il compito degli educatori. Qualcuno mette in dubbio anche la possibilità stessa di ‘educare’al massimo è possibile ‘orientare’. Forse non è vero, ma il compito è così difficile che spesso (sempre più spesso) la scuola non ce la fa”.

Cosa può definirsi, oggi, “immorale”? E il cosiddetto “politicamente corretto” non è quasi sempre sinonimo di ipocrisia? – “Nel libro di Carofiglio “La manomissione delle parole” ci sono pagine dedicate alla vergogna (la capacità di vergognarsi), che non c’è più, che consiglio di leggere. Io credo che un sistema democratico non possa reggere a lungo senza moralità. E’ l’equilibrio dei poteri e degli interessi che non può durare senza moralità. Riflettere sui principi della Costituzione (anzi delle Costituzioni a cominciare da quella americana) sarebbe molto utile per intendere la moralità ( per chi vuole anche i dieci comandamenti vanno bene). Per tutti noi, in particolare per chi ha il compito di governare altri uomini e donne, l’imperativo categorico dovrebbe essere quello di vivere nella verità, ma mi rendo conto di leggere un libro di fantascienza”.

Regime e censura. Di solito sono andati di pari passo nella storia. Dove stiamo andando oggi? – “Nell’isola dei famosi! Sarò un latitante”.

SOTTO TORCHIO

LIBRO E AUTORE PREFERITO - Da qualche anno sono le poesie di Giorgio Caproni

L'ULTIMO LIBRO LETTO - Manuel Vàsquez Moltalban “Il centravanti è stato assassinato verso sera”

IL LIBRO DA CONSIGLIARE AI LETTORI - Gianrico Carofiglio “La manomissione delle parole”

LEGGERE E'… viaggiare nell’infinito

Cristian Lamorte

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