Letteratura “disarmante”. Raccontare i conflitti per demistificarli

il 28/03/2011 - Redazione

Si può essere talmente sprovveduti (ideologicamente) rispetto al mondo da ritenere assurda qualsiasi guerra. A questo enclave di ingenui (cui apparteniamo) fu a suo tempo di consolazione la lettura del romanzo-capolavoro di Joseph Roth, La marcia di Radetzky, dove è detto che persino l’eroico generale austriaco amava sì le sfolgoranti e simmetriche parate militari, ma assai meno le guerre, perché sapeva che anche quando pare di vincerle, in realtà “si perdono”; ovvero, troppo alto è il prezzo da pagare, troppo incerte le conseguenze.

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Luigi Oliveto

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